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Terapia forestale, al vaglio l’introduzione nella Riserva dell’Acquerino

La giunta di Cantagallo vuole sviluppare il progetto con il nuovo Piano di gestione dell'area

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CANTAGALLO – Sviluppare le potenzialità della Riserva dell’Acquerino con la terapia forestale. È il nuovo progetto che il Comune di Cantagallo si propone di inserire nel Piano di gestione dell’area naturale.

Nasce da questo obiettivo l’incontro, che si è svolto nella sede del Comune, tra la giunta e il dottor Francesco Becheri, psicologo e psicoterapeuta, uno dei più attivi e conosciuti esperti sul tema della terapia forestale in ambito sanitario. All’incontro ha partecipato anche Luca Maccelli dell’Unione dei Comuni della Val di Bisenzio, responsabile della gestione del patrimonio agricolo forestale regionale di cui la riserva fa parte.

Becheri ha evidenziato le opportunità che la riserva naturale può offrire in ambito sanitario. “Anche i più recenti studi a livello mondiale, pongono la terapia forestale come forma avanzata di medicina curativa e preventiva, visti gli effetti ad ampio spettro che produce sulla salute mentale e fisica della persona, declinando tutto ciò come servizio ecosistemico alternativo offerto dal bosco”, ha affermato l’esperto che è fondatore e responsabile scientifico della stazione di terapia forestale Pian dei Termini nella montagna pistoiese.

L’amministrazione comunale considera la terapia forestale una ulteriore opportunità per la riserva. “Il bosco diventa in questo modo luogo di benessere psicofisico nel campo della salute della persona”, ha sottolineato l’assessore alla salute, Dimitri Becheri.

“Una nuova funzione che si accompagna in modo ottimale alla tradizionale fruizione turistico-naturalistica propria di un luogo straordinario come quello della Riserva Acquerino Cantagallo”, ha aggiunto l’assessore alla promozione del territorio e aree protette, Jacopo Payar.

Dunque, la giunta è pronta, di concerto con l’Unione dei Comuni della Val di Bisenzio e la Regione, ad approfondire il progetto attraverso ulteriori futuri momenti di confronto con il sistema sanitario locale e ad individuare, all’interno del sito naturalistico e quindi nel nuovo Piano di gestione della riserva, le aree vocate per questa nuova fruizione.

Conosciuta, tramandata e praticata da millenni in Giappone, la terapia forestale sta diventando una realtà curativa anche in Italia. Grazie alla collaborazione di Cnr, Cai ed esperti scientifici tra cui Francesco Becheri, è uscito un volume, Terapia Forestale, pubblicato da Cnr Edizioni, che rappresenta la sistematizzazione della teoria che sta alla base di questa forma di terapia di grande aiuto nella cura di patologie o disturbi di origine psicologica ma anche fisiologica.

© Riproduzione riservata

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