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VERNIO – È arrivato a Vernio il momento della chiusura della filiale di Banca Intesa a Mercatale, che lascia i circa 2mila correntisti di Vernio e Cantagallo senza un servizio essenziale alla comunità.
Prosegue però l’impegno dell’amministrazione di Vernio, della Regione Toscana e del Comitato Una banca per Vernio, che dal 15 luglio quando si è costituito è riuscito a raccogliere già mille firme a sostegno della mobilitazione contro lo spopolamento degli sportelli bancari nelle Arre Interne.
“Insieme al Comitato stiamo proseguendo l’intensa attività di esplorazione dell’interesse di altri istituti bancari – sottolinea la sindaca Maria Lucarini – Come ho sempre detto dobbiamo essere aperti a ogni soluzione perché la comunità di Vernio e di tutta l’alta valle, caratterizzata da un’alta percentuale di anziani, non può essere lasciata senza un servizio indispensabile soprattutto a chi ha difficoltà di movimento e nell’uso degli strumenti online”.
“Stiamo per presentare al consiglio regionale la proposta di un osservatorio specifico, un gruppo di lavoro con rappresentanti delle istituzioni, delle banche, delle associazioni di categoria e dei sindacati per coordinare la presenza dei servizi sui territori e salvaguardare le Aree interne“, annuncia il consigliere regionale Marco Martini, che fa parte della Commissione 2 Attività produttive e sta lavorando con il presidente della Commissione aree interne, Marco Niccolai.
“La raccolta firme continua – aggiunge Leonardo Sarti, presidente del comitato Una banca per Vernio – domenica 13 ottobre saremo presenti a Dolce Vernio con la nostra postazione, ma è molto importante anche l’ascolto della comunità per comprendere meglio bisogni e difficoltà. È quello che tutto il comitato sta facendo da mesi perché il percorso sia comune e rappresenti le istanze di tutti”. D
el comitato fanno parte Rita Fiesoli, Maila Biagi, Stefano Gualtieri, Roberto Bartoloni, Luciano Ravagli, Patrizia Calcagnini, Tamara Giolli e Stefano Guarducci.
La mobilitazione contro lo spopolamento bancario è un problema annoso che coinvolge tutto il paese. Il consiglio regionale in proposito aveva già approvato una risoluzione nel febbraio del 2023 che impegnava la giunta regionale ad attivarsi in sede nazionale. Ai disagi dei cittadini si aggiungono quelli delle aziende, e sono migliaia nel nostro paese, che lavorano senza uno sportello bancario nel proprio Comune. Nel luglio di quest’anno anche il deputato Marco Furfaro aveva sollevato la questione al ministro dell’economia e delle finanze con un’interrogazione che chiedeva al governo atti concreti per affrontare con urgenza lo spopolamento degli sportelli bancari in moltissimi comuni italiani.