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VAL DI BISENZIO – Referendum abrogativo, all’indomani delle votazioni i sindaci della Val di Bisenzio esprimono un ringraziamento condiviso a tutti coloro che hanno reso possibile il regolare svolgimento delle operazioni elettorali.
“Un grazie sincero – dichiarano Guglielmo Bongiorno, Francesca Vivarelli e Maria Lucarini, sindaci di Cantagallo, Vaiano e Vernio – va a tutti i componenti dei seggi, alle forze dell’ordine e ai dipendenti comunali che, con serietà e impegno, hanno garantito il corretto funzionamento delle procedure di voto. La democrazia vive anche grazie al loro lavoro silenzioso e prezioso”.
Dai primi cittadini dei tre Comuni arrivano anche considerazioni politiche e istituzionali legate all’esito del referendum, che ha visto a Cantagallo un’affluenza del 37,26 per cento, a Vaiano del 39,15 per cento, la più alta della provincia di Prato, e a Vernio del 36,23 per cento.
“La partecipazione è stata tra le più alte a livello nazionale, segno che nei nostri territori la democrazia e la libera espressione del voto hanno ancora un valore enorme. Era evidente la difficoltà di raggiungere il quorum – commenta il sindaco di Cantagallo, Guglielmo Bongiorno – ed è chiaro che la voce di oltre 12 milioni di italiani, lo stesso numero che tre anni fa consentì al centrodestra di vincere le elezioni politiche, non può rimanere inascoltata. Dopo gli anni del riformismo liberista finalmente la sinistra si riunisce a tutela della parte meno protetta del mondo del lavoro, ritornando al proprio ruolo di contrasto alle disuguaglianze sociali e territoriali. Così come non può rimanere inascoltato, fermo restando il punto che chi nasce in Italia ha diritto alla cittadinanza, il segnale sul tema migratorio, per il quale è urgente ripensare il modello, magari destinando alla cooperazione internazionale e allo sviluppo dei paesi più deboli le risorse oggi destinate agli armamenti”.
“Il mancato raggiungimento del quorum – afferma Francesca Vivarelli, sindaca di Vaiano – si inserisce in un processo ormai strutturale di crisi della democrazia. Il senso di sfiducia di larga parte della popolazione interroga le istituzioni, la politica, i cosiddetti corpi intermedi. Auspico che prima o poi si affronti seriamente un tema complesso, strettamente connesso alla frammentazione del mondo del lavoro e all’impoverimento dei lavoratori, tanto sul piano dei diritti quanto su quello economico. Aggiungo che mi sembra un errore colpevolizzare chi non si è recato alle urne. Il fatto che il Comune di Vaiano sia quello nella provincia di Prato con la più alta percentuale di partecipanti al voto è un dato di fatto a cui guardare con la giusta prospettiva, come una piccola fiammella, che andrebbe alimentata per evitare che si spenga”.
“Che il quorum fosse difficile da raggiungere era noto. Ma quando oltre due terzi degli italiani scelgono di non partecipare, non si può far finta di nulla. È il segnale di una disaffezione profonda verso la politica, che dovrebbe preoccupare tutti. Invece, da chi governa, non è arrivata alcuna riflessione: anzi – sottolinea Maria Lucarini, sindaca di Vernio – si è arrivati perfino a incoraggiare l’astensione, un grave segno di irresponsabilità verso gli elettori, 12 milioni si sono comunque espressi, e verso le istituzioni. Dalle urne emerge con forza un messaggio: diritti, lavoro, cittadinanza sono temi urgenti. Il paese ha bisogno di una proposta politica nuova e credibile, che metta al centro il lavoro e la dignità di chi vive qui e contribuisce ogni giorno alla nostra comunità. Chi nasce e cresce in Italia deve essere cittadino italiano”.