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MONTEMURLO – In Italia si continua a morire di lavoro. I dati diffusi dall’Inail relativi al primo semestre di quest’anno segnano un aumento degli incidenti mortali rispetto allo stesso periodo del 2024, passando da 462 decessi a 495. Una realtà che a leggere i report dell’Osservatorio nazionale di Bologna – che tiene conto anche dei lavoratori in nero e di quelli non assicurati – sarebbe ben peggiore di quella ufficiale. Una strage continua e silenziosa che negli ultimi anni non ha risparmiato nemmeno gli studenti impegnati nei percorsi di alternanza-scuola lavoro: fino a marzo 2025 erano 4 gli studenti deceduti durante il cosiddetto Pcto, con oltre 600 infortuni denunciati.
“Ogni giorno in Italia ci sono tre persone che escono per andare a lavorare e non fanno ritorno a casa. Questa è una delle grandi emergenze che il nostro Paese deve affrontare e che invece viene sistematicamente nascosta e dimenticata – dice Marta Logli, capolista Pd nel collegio di Prato – Troppo spesso le morti di lavoro vengono derubricate a fatalità. Non è così e oltre alla solidarietà e alle denunce occorre una nuova presa di coscienza, a cominciare da coloro che si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro. Per questo, grazie alla straordinaria disponibilità di Emma Marrazzo, la mamma di Luana D’Orazio, abbiamo organizzato un dialogo su questi temi in cui vorremmo coinvolgere innanzitutto le nuove generazioni. Lo faremo a Montemurlo dove quattro anni fa Luana, un’operaia di 22 anni, è morta negli ingranaggi di un orditoio manomesso”.
L’iniziativa Luana aveva 22 anni. Tu quanti ne hai? Per un lavoro dignitoso e sicuro si terrà mercoledì 1 ottobre, alle 21, presso il Teatro Sala Banti di Montemurlo, in Piazza Della Libertà 3.
Oltre a Emma Marrazzo e Marta Logli, sono previsti i contributi e la partecipazione di Chiara Gribaudo, presidente della commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, Simone Calamai, sindaco di Montemurlo e presidente della Provincia di Prato, Rodolfo Zanieri, Coordinatore Uil Prato.


