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MONTEMURLO – Nuovo affondo del capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale a Montemurlo, Antonio Matteo Meoni, che denuncia gravi ritardi nel rispondere alle richieste di accesso agli atti presentate nei mesi scorsi.
“Mesi fa ho presentato un accesso agli atti – ricorda Meoni – il 20 maggio 2025, riguardante gli interventi effettuati sul torrente Bagnolo. Sono già trascorsi 98 giorni senza alcuna risposta ufficiale, in palese violazione dei termini di legge. Un altro, presentato il 10 luglio 2025, riguardava invece i rapporti di locazione attiva in essere. Anche in questo caso sono passati oltre 46 giorni senza alcun riscontro. È inaccettabile che i consiglieri comunali, titolari di un diritto e di un dovere ispettivo riconosciuto dalla legge, vengano sistematicamente ostacolati da tempi biblici che non rispettano le normative vigenti”.
Meoni rincara la dose con una domanda provocatoria: “Spesso mi domando, sono forse così scomode le nostre richieste di accesso agli atti da giustificare ritardi tanto gravi e reiterati? Se questa valutazione fosse corretta, non ci troveremmo soltanto davanti a un problema amministrativo, ma a un vero e proprio caso politico, perché significherebbe che qualcuno vuole ostacolare consapevolmente l’esercizio di un diritto previsto dalla legge e garantito a tutti i consiglieri comunali”
Il capogruppo sottolinea come il problema non sia episodico: “Non si tratta di un caso isolato, ma di un atteggiamento consolidato da parte del Comune. Per un altro accesso agli atti – relativo alla sicurezza sui luoghi di lavoro dell’ente – ho dovuto aspettare quasi 100 giorni. Così non si ostacola solo l’attività politica dell’opposizione, ma si limita anche il diritto dei cittadini a essere rappresentati in maniera piena ed efficace”.
Meoni richiama esplicitamente i riferimenti normativi: “L’articolo 43 del testo unico degli enti locali (decreto legislativo 267/2000) riconosce ai consiglieri comunali il diritto di ottenere dagli uffici tutte le notizie e le informazioni utili all’espletamento del proprio mandato. Inoltre, la legge 241/1990 fissa in 30 giorni il termine massimo per la conclusione dei procedimenti amministrativi, compresi gli accessi agli atti. Ogni ritardo oltre tali limiti non è soltanto ingiustificato, ma costituisce una violazione di legge”
Infine, il capogruppo di Fratelli d’Italia conclude con fermezza: “Se questi ritardi dovessero persistere, ci vedremo costretti a segnalare la situazione al Prefetto della Repubblica, che è l’autorità garante della correttezza e della legalità amministrativa. La pazienza è finita: il Comune deve garantire trasparenza, collaborazione istituzionale e rispetto delle norme. La mia non è e non sarà solo una battaglia di parte: è semplicemente una questione di rispetto della democrazia”.


