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MONTEMURLO – Giorno della Memoria, nell’ambito delle celebrazioni organizzate dal Comune di Montemurlo si è tenuto il 23 gennaio al Palazzetto dello sport di Oste, l’incontro tra gli studenti delle scuole di Montemurlo, alcune classi della scuola media di Sinalunga (Siena), e del liceo artistico Umberto Brunelleschi con Alessandra Martini, figlia di Marcello, sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti.
Presenti l’assessore alle politiche della memoria del Comune di Montemurlo Valentina Vespi, la presidente del consiglio comunale Federica Palanghi, il presidente della Fondazione Museo della Deportazione e della Resistenza di Figline Massimo Chiarugi, il responsabile didattica dela Fondazione Museo della Deportazione e della Resistenza Enrico Iozzelli e la dirigente scolastica del liceo Brunelleschi Maria Grazia Ciambellotti.
Alessandra Martini ha ricordato con emozione la figura del padre, cittadino onorario di Montemurlo e scomparso nel 2019, raccontando la storia della loro famiglia e di come essa abbia partecipato attivamente alla lotta partigiana. Le parole di Alessandra sono state un potente richiamo alla memoria e alla riflessione sulla tragedia della Shoa e sul valore della libertà.
“Come figlia, mi impegno a raccogliere l’eredità di mio padre, che nel corso della sua vita ha incontrato ragazzi in tutta Italia per raccontare la sua testimonianza. La sua storia era unica, perché lui stesso fu fatto prigioniero da giovanissimo. Si trattava di un racconto fresco e vivo, che riusciva a toccare profondamente chi lo ascoltava – ha dichiarato Alessandra Martini – Questa mattinata è stata un’esperienza straordinaria, sebbene emotivamente impegnativa. Mi auguro che nei cuori dei ragazzi sia rimasto qualcosa della storia di mio padre e che il messaggio di pace che cercava di trasmettere abbia trovato spazio. I ragazzi si sono mostrati non solo interessati, ma anche competenti nel comprendere e riflettere su temi così delicati. Una delle domande più significative che mi è stata rivolta è stata: ‘Il Giorno della Memoria è importante, ma cosa succede negli altri giorni dell’anno?’ Spero che, al di là di questa giornata, ciascuno possa portare con sé i valori che oggi abbiamo condiviso, applicandoli ogni giorno della propria vita”.
Marcello Martini è stato infatti il più giovane deportato politico italiano, arrestato a soli 14 anni nel giugno del 1944, a seguito della scoperta da parte delle SS dell’ultima sede dell’emittente clandestina Radio Cora di Firenze. Martini viene portato prima nel carcere fiorentino delle Murate poi trasferito nel campo di transito di Fossoli e infine deportato in Austria, a Mauthausen. Successivamente diviene prigioniero nei sottocampi di Wiener Neustadt e Hinterbrühl, dove lavora nella Seegrotte, antica miniera di sale, utilizzata dalla Heinkel per la produzione di aerei a reazione. L’1 aprile 1945 affronta un’estenuante ‘marcia della morte’ di 230 chilometri, che lo riporta di nuovo a Mauthausen, dove viene liberato il 5 maggio 1945.
“Come amministrazione, siamo profondamente orgogliosi di poter organizzare eventi significativi come questo, con la partecipazione di Alessandra Martini. Un ringraziamento speciale va al liceo Brunnelleschi, che accoglie con entusiasmo le nostre iniziative, e a tutti gli studenti presenti oggi – ha affermato l’assessore Valentina Vespi – La memoria è un patrimonio da coltivare e approfondire continuamente, durante tutto l’anno. Quest’anno lo è ancor più, poiché ricorre l’80esimo anniversario della liberazione di Auschwitz. Viviamo in un periodo storico molto difficile, che ci invita a riflettere sul valore della memoria e sull’importanza di ricordare coloro che, in passato, scelsero da che parte stare. Spero che anche i giovani, nel corso del loro percorso, continuino a sentire la forza di compiere scelte consapevoli, sempre dalla parte della pace”.
“Come amministrazione ci teniamo ad organizzare con i nostri studenti momenti di riflessione, partendo da questo importante anniversario, dalla nostra storia e da una delle pagine più tragiche del ‘900 – ha sottolineato la presidente del consiglio comunale Federica Palanghi – Crediamo sia importante farlo ascoltando le parole dei testimoni, come lo è Alessandra Martini, che oggi ha portato il ricordo di suo padre. Una riflessione che noi oggi condividiamo con gli studenti per sottolineare la necessità di creare una memoria anche collettiva, che sia consapevolezza e coraggio per tutti noi per costruire una coscienza critica e rispettosa dei diritti di tutti”.
L’incontro ha rappresentato un’importante opportunità di educazione alla memoria storica, coinvolgendo le giovani generazioni in un confronto diretto con la storia e le testimonianze di chi ha vissuto in prima persona gli orrori della seconda guerra mondiale.
“È davvero emozionante parlare di fronte a un pubblico così numeroso e giovane – ha spiegato nel corso del suo intervento Massimo Chiarugi – Pochi mesi fa sono stato nominato presidente del Museo della Deportazione, un’istituzione fondamentale per conservare e trasmettere la memoria di ciò che non deve mai più accadere. Il museo è il custode di una tragedia che rappresenta la più grande disgrazia dell’umanità, un evento che ha travolto l’intera Europa e il mondo intero, e noi dobbiamo esserne i depositari”.
“La scuola deve essere il luogo in cui si sviluppa il pensiero critico, un valore che non è mai scontato e che in passato non sempre è stato coltivato – ha concluso la dirigente scolastica Maria Grazia Ciambellotti – Questo incontro è stato un momento di grande arricchimento per tutti, e continueremo a impegnarci per favorire il confronto. Gli eventi tragici del passato sono reali e potrebbero ripetersi, per questo è fondamentale imparare a costruire dentro di noi gli ‘anticorpi’ necessari per prevenirli”.