A Roma il convegno su ‘Filippo Mazzei il toscano che contribuì alla costruzione degli Usa’

POGGIO A CAIANO – È stato filosofo, saggista, medico e uno dei personaggi più illustri del Settecento. La figura di Filippo Mazzei, nato a Poggio a Caiano nel 1730, è stata celebrata nel convegno Filippo Mazzei il toscano che contribuì alla costruzione degli Usa, tenutosi a Roma martedì 18 marzo. All’evento ha partecipato anche il sindaco di Poggio a Caiano, Riccardo Palandri. 

Si tratta di uno degli appuntamenti, organizzati dal circolo culturale Filippo Mazzei, della Mazzeiweek.it iniziata il 12 marzo e che terminerà il 23 marzo, tante iniziative in occasione della morte del famoso personaggio poggese, avvenuta il 19 marzo 1816 a Pisa.

L’evento romano si è tenuto nella sala degli atti parlamentari della biblioteca del Senato intitolata a Giovanni Spadolini. A moderare l’incontro Massimo Balzi, presidente del circolo culturale Mazzei.

Il sindaco Palandri nel suo intervento ha ricordato l’importanza di Mazzei e ha fatto un breve excursus sulla sua vita. Ha quindi lanciato la proposta di organizzare, nel 2026, in occasione dei 210 anni dalla morte di Filippo Mazzei, un appuntamento di rilievo a Poggio a Caiano.

“E dato che a Poggio abbiamo già la splendida villa medicea che richiama tantissimi visitatori – dice il sindaco – far conoscere ancora di più la figura di questo illustre cittadino poggese potrebbe essere una ulteriore spinta al turismo del nostro territorio”.

Nel corso del convegno ha portato i suoi saluti, a nome di tutto il Senato, il senatore Pier Ferdinando Casini. “Mazzei – ha detto il senatore – è stata una personalità che ha reso importanti i rapporti tra l’Italia e gli Stati Uniti”.

Al termine dell’evento, dopo aver ricordato l’amicizia che ha legato Mazzei a Thomas Jefferson, il circolo culturale Mazzei ha proposto di realizzare, nel 2026 in occasione dei 250 anni dalla dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America, un busto marmoreo di Mazzei e di portarlo in America nella sala del Senato degli Stati Uniti a Washington. A sua volta l’associazione americana Daughters of american revolution vorrebbe realizzare un busto di Jefferson da poter poi posizionare in Senato a Roma.