Getting your Trinity Audio player ready...
|
PRATO – Giornata europea contro la tratta di esseri umani, si celebra il 18 ottobre la 19esima edizione dell’appuntamento istituito dalla Commissione Europea soprattutto come un’occasione per riflettere su un fenomeno grave e di ampia portata, in cui potenti reti criminali lucrano su sfruttamento sessuale e lavorativo, accattonaggio, spaccio, furti, matrimoni forzati e traffico di organi.
Come negli anni passati, il Comune di Prato ha aderito alla giornata con lo striscione affisso sul davanzale della biblioteca Lazzerini, Prato non tratta, #liberailtuosogno, per condannare le condizioni di sfruttamento e di violazione dei diritti umani che molti uomini e donne subiscono quotidianamente. Un tema particolarmente attuale visto il momento storico contraddistinto da conflitti armati e crisi umanitarie in cui i migranti e i richiedenti asilo, soprattutto quelli che si spostano in condizioni pericolose, sono sempre più numerosi e particolarmente esposti alla tratta e allo sfruttamento.
“Questo è un problema gravissimo e molto attuale, come dimostra la cronaca degli ultimi giorni, con lavoratori stranieri sottoposti a turni massacranti di 13 ore sette giorni su sette, pagati 13 centesimi a capo confezionato o minacciati e picchiati se si ribellano ad un simile sfruttamento – afferma l’assessore al sociale ed immigrazione Sandro Malucchi – Il Comune di Prato dispone da anni di strumenti efficaci per contrastare tutto questo ed è dentro le reti istituzionali, regionali, nazionali e territoriali, pensate, realizzate e sostenute al fine di accompagnare le vittime della tratta e dello sfruttamento verso un presente e un futuro migliori”.
Infatti, nell’ambito del Protocollo d’intesa in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni di sfruttamento lavorativo e di tutela delle vittime siglato nel 2018 tra il Comune di Prato e la Procura della Repubblica e grazie alla collaborazione con la rete Satis (Sistema antitratta toscano interventi sociali) alla quale il Comune di Prato aderisce, è stato attivato lo Sportello antitratta e sfruttamento lavorativo per il contrasto al caporalato, al lavoro irregolare e allo sfruttamento dei cittadini migranti. Grazie a questo servizio, i cittadini stranieri vittime di grave sfruttamento lavorativo, prostituzione o tratta possono ricevere informazioni e collaborare con le istituzioni per far emergere la situazione di sfruttamento così da avere la possibilità di richiedere il rilascio di un permesso di soggiorno e di essere inserito in un programma di protezione sociale.