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PRATO – Nel periodo tra il 15 e il 31 ottobre la procura ha condotto con il prezioso ausilio del personale della Guardia di Finanza di Prato, un’attività investigativa su un impianto di distribuzione stradale di carburanti in via Fratelli Cervi.
Le indagini hanno preso avvio con un accesso mirato all’impianto nel corso del quale i militari hanno svolto controlli sia di natura documentale che tecnica, volti alla rilevazione delle giacenze di carburante, alla ricostruzione dei canali di approvvigionamento e al riscontro della regolare trascrizione delle erogazioni. In tale sede sono stati prelevati dei campioni di carburante per verificarne il rispetto dei parametri chimico-fisici imposti dalle normative tecniche di settore. L’attività svolta ha permesso di riscontrare anomalie riferite al carburante posto in commercio, che hanno reso necessari ulteriori approfondimenti tecnici.
Un secondo intervento, condotto con il supporto del laboratorio mobile dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Bologna, ha permesso di effettuare nuovi prelievi e le prime analisi in loco, hanno confermato la non conformità del prodotto. Il carburante, contenuto in due serbatoi per circa 6500 litri è stato conseguentemente sottoposto a sequestro.
Le successive analisi, eseguite al laboratorio chimico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Livorno, hanno confermato l’irregolarità già emersa in sede di controllo preliminare, evidenziando un punto di infiammabilità anomalo e particolarmente elevato.
Tenuto conto che l’impiego di sostanze non previste dalla normativa nella composizione dei carburanti, può ripercuotersi tanto sui clienti finali, con esposizione a rischi di incendio, esplosione o danneggiamento dei veicoli, quanto sugli interessi erariali dello Stato, eludendo il corretto pagamento delle accise, l’organo inquirente ha convalidato in via prudenziale il sequestro del prodotto non conforme e la sua rimozione dalla sede dell’impianto di distribuzione stradale.
Si procede nei confronti del gestore dell’impianto per il reato di frode nell’esercizio del commercio, mentre le attività investigative stanno proseguendo con l’obiettivo di meglio ricostruire le esatte dinamiche commerciali correlate all’approvvigionamento del prodotto non conforme.


