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Crisi del commercio a Prato, Confcommercio: “Previsto un calo del 16,6% da qui al 2035″.

" Ora misure mirate per una città che cambia”

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PRATO – “Le proiezioni diffuse dall’Ufficio Studi Confcommercio confermano una tendenza che osserviamo da tempo: il commercio di prossimità a Prato è sotto pressione e senza interventi mirati rischiamo un indebolimento strutturale del tessuto urbano.” Così Gianluca Spampani, presidente di Confcommercio Pistoia e Prato, commenta i dati confederali che stimano una diminuzione del 16,6% delle attività commerciali entro il 2035.

“Questa cifra – osserva Spampani – va letta tenendo conto delle caratteristiche peculiari del territorio pratese, dove la presenza di una forte imprenditoria straniera e una dinamica demografica in rapida evoluzione influenzano il quadro complessivo del settore. È un elemento che distingue Prato dal contesto regionale e che impone politiche calibrate, capaci di sostenere il commercio tradizionale senza ignorare la trasformazione sociale ed economica in atto.”
Il presidente ribadisce l’urgenza di una strategia coordinata: “Per contrastare la desertificazione commerciale è urgente dotarsi dei Distretti del Commercio anche a Prato: si tratta di strumenti in grado di unire politiche pubbliche, incentivi e progettualità condivise tra amministrazioni locali, associazioni di categoria e imprese.”
Secondo l’indagine nazionale, nei prossimi anni a crescere saranno soprattutto ristoranti e strutture ricettive, mentre bar e negozi di vicinato continueranno a perdere terreno. “È una tendenza che merita attenzione – sottolinea Spampani –. La crescita della ristorazione è positiva, ma deve sicuramente viaggiare di pari passo con il valore sociale e identitario del commercio tradizionale, essenziale per mantenere vivace e sicuro il centro cittadino.”
Da qui la richiesta di contromisure immediate: “Abbiamo bisogno di incentivi concreti per chi apre o rilancia un’attività nel centro di Prato. Servono contributi per i canoni di locazione, canoni calmierati per i fondi sfitti e sostegni alla riqualificazione degli spazi commerciali. Allo stesso tempo, è necessario agevolare chi investe nella digitalizzazione, perché oggi competitività e innovazione vanno di pari passo.”
Spampani richiama inoltre l’attenzione sul ruolo della rigenerazione urbana: “Ripensare le funzioni della città – riportando servizi, presidi sociali ed educativi nel cuore urbano – significa creare un contesto più attrattivo e vivibile, capace di favorire anche il commercio di prossimità.”
“Arrendersi non è un’opzione – conclude Spampani –. Per sostenere il commercio pratese si avverte la necessità di un percorso pluriennale costruito insieme alle istituzioni. Confcommercio è pronta a fornire come sempre il suo contributo, ma occorrono decisioni rapide se vogliamo difendere un settore che rappresenta un cardine della vita socio-economica pratese, oltreché presidio di sicurezza in un contesto urbano che, ormai da tempo, denuncia difficoltà diffuse in questa direzione”.

© Riproduzione riservata

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