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PRATO – A quasi cinquant’anni dall’apertura, il Centro di Aiuto alla Vita di Prato ha inaugurato una nuova sede. Questa volta di proprietà, frutto di una generosa donazione da parte di una volontaria. Lei si chiama Nicla Rosati e ha voluto che l’abitazione della sua famiglia di origine, un grande e signorile terratetto in via Cavour, diventasse la casa del prezioso servizio di sostegno alla maternità e alla vita nascente.
Ieri mattina, lunedì 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, il vescovo Giovanni Nerbini ha impartito la benedizione sui nuovi locali e Marina Casini, presidente nazionale del Movimento per la Vita, ha partecipato al taglio del nastro, aprendo ufficialmente la struttura.
Il Centro di Aiuto alla Vita da tempo stava cercando una sede più grande e adeguata alla proprie esigenze. Negli ultimi anni il servizio di accoglienza delle mamme e la distribuzione degli articoli e prodotti per neonati e l’infanzia, è stato svolto in via Dante, in locali della parrocchia di San Francesco e lo scorso anno da lì sono passate 253 mamme, accompagnate e sostenute dall’impegno dei volontari del Cav. «Avevamo bisogno di spazi più grandi e adeguati all’impegno che mettiamo a favore della vita, la Provvidenza ci è venuta in aiuto e adesso siamo riusciti ad avere questi locali, adatti alla nostra missione di sostegno alla maternità», ha sottolineato Giovanna Becherucci, presidente del Centro di Aiuto alla Vita di Prato. «Mettersi accanto a una donna, aiutarla e accompagnarla nell’accoglienza della vita è davvero un impegno grande e bello», ha detto il vescovo Nerbini. Per Marina Casini, figlia di Carlo Casini, fondatore del Movimento per la Vita: «Questo è un luogo benedetto dove si diffonde la speranza, dove si ha stima per il coraggio delle donne di dire sì al loro bambino. Credo sia un fiore all’occhiello della città di Prato».
Il dono e la scultura. Nicla Rosati e suo marito Giuseppe Bruno, diacono permanente della parrocchia dell’Ascensione al Pino, non hanno figli, né eredi, lei è volontaria al Centro di Aiuto alla Vita da molti anni, tutti i martedì si occupa della parte amministrativa del servizio: «In questa grande casa ho vissuto con mio marito dopo la morte dei miei genitori – ha raccontato Nicla – poi ci siamo trasferiti e l’immobile è rimasto vuoto. Ho sempre avuto il desiderio di destinarlo a qualcosa di utile per gli altri. Quando ho saputo delle esigenze del Cav, che conosco e frequento da tanti anni, ho deciso di fare un dono per la vita di tutti i bambini».
In memoria dei genitori, Giotto Rosati e Luisa Razzai, Nicla ha chiesto all’artista Sirio Collina di realizzare una scultura da sistemare nel piazzale, davanti all’ingresso della casa. Scolpita nel marmo c’è una famiglia, composta da babbo e mamma con una figlia in braccio. «Posata sul polso della bambina c’è una farfalla – ha spiegato Sirio Collina – simbolo della nuova vita. Il tema dell’opera è l’amore fra due persone, un uomo e una donna, che stringono in un abbraccio avvolgente la loro figlia e guardano al futuro con speranza». Il titolo della scultura è: «Dall’Amore la vita. Dalla vita all’Amore».
La nuova sede si trova in via Cavour 27, è dotata di un piazzale con due posti auto, al piano terra ci sono la zona per la distribuzione di articoli per la prima infanzia e di beni per neonati e bambini fino a tre anni. Il Centro di Aiuto alla Vita raccoglie e dona latte, omogeneizzati, biscotti, pannolini, ma anche passeggini, carrozzine, lettini e giocattoli. Tutto quello che serve per sostenere la maternità. Sempre al piano terra c’è un ambiente dedicato al magazzino di raccolta degli articoli prima citati. Al primo piano si trovano la segreteria, il centro di ascolto e la zona di accoglienza delle mamme prima dei colloqui.
I lavori alla nuova sede sono costati oltre 130mila euro. Per raggiungere questa cifra il Cav ha potuto contare sull’aiuto della diocesi, che ha contribuito con ventimila euro dei fondi 8 per mille, sulla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, che ha pagato l’installazione di un ascensore nella struttura, e di tanti generosi benefattori. Anche i club service della città e altre realtà associative si sono mobilitati per organizzare eventi benefici a sostegno del progetto. «Ci hanno aiutato davvero in tanti, siamo grati per questo sostegno corale al nostro sogno», aggiunge la presidente Becherucci, «tutto è partito dalla generosità di un benefattore, che con una importante donazione ci ha incoraggiati nel dare il via all’operazione».


