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‘Emergenza scuola a Prato’, i docenti lanciano una petizione

Chiedono a Comune, Provincia, Regione, Uffici scolastici e ministero l’attuazione di un piano straordinario per salvare il sistema di istruzione

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PRATO – Abbandono scolastico, scuole ghetto e poche risorse per far fronte al numero di studenti di madrelingua non italiana. “Serve un piano straordinario per ‘salvare’ la scuola pratese”: l’appello arriva da un gruppo di insegnanti di Prato, che hanno scritto una petizione presentata il 20 maggio nella sala conferenze di Prismalab dalle docenti Fiora Livi e Dania Melani.

Nell’istanza, dal titolo Emergenza scuola a Prato: occorre un piano straordinario!, si sottolineano le molte criticità del sistema d’istruzione della città, cui gli insegnanti devono far fronte quotidianamente senza avere le adeguate e necessarie risorse.

A partire dall’elevato numero di alunni di madrelingua non italiana: si parla del 30 per cento circa della popolazione scolastica pratese, dato che pone Prato al primo posto in Italia. Fra questi studenti l’abbandono scolastico è del 49,5 per cento e sale addirittura al 74 per cento fra gli studenti cinesi.

“In alcune classi – spiegano gli insegnanti – gli studenti stranieri arrivano all’80 per cento e oltre. Molti di questi studenti, pur essendo nati qui, hanno una scarsissima conoscenza della lingua italiana, molti concludono l’obbligo scolastico senza essere in grado di esprimersi in italiano, con una preparazione inadeguata e senza reali opportunità di scegliersi un futuro. Anche dal punto di vista sociale la situazione è critica, la comunicazione con le famiglie è molto difficoltosa, più spesso impossibile, e i mediatori linguistici sono in numero insufficiente”.

I docenti pertanto chiedono ai vari organi competenti (Comune, Provincia, Regione, Uffici Scolastici, Ministero) l’attuazione di un piano straordinario che preveda: un numero adeguato di insegnanti di italiano come lingua seconda e/o facilitatori linguistici per gli studenti non italofoni (in aggiunta a quanto già previsto dalla Legge 106 del 29/07/2024); classi di accoglienza temporanee per gli studenti che arrivano in Italia durante l’anno scolastico; la presenza stabile di mediatori linguistico – culturali nelle scuole; l’allestimento di laboratori linguistici e aule per l’alfabetizzazione di piccoli gruppi di studenti; la distribuzione degli studenti non italofoni in tutte le scuole del territorio in modo da ridurre il fenomeno delle “scuole ghetto”.

La petizione è stata lanciata online sulla piattaforma change.org ed è già diffusa anche sui principali social network.

“Prato necessita di un piano straordinario per la scuola – concludono i docenti – la città sta ‘perdendo’ un’intera generazione di giovani, il livello culturale si sta abbassando sempre più e se non porremo rimedio, gravi saranno le conseguenze per il futuro di tutti”.

© Riproduzione riservata

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