CALENZANO – È tragico il bilancio dell’esplosione che ha interessato un deposito di carburanti nell’area del sito Eni a Calenzano, i cui effetti potrebbero estendersi anche alla provincia di Prato.
Due morti, nove feriti e tre dispersi nel’incidente che dalla mattina del 9 dicembre ha impegnato la task force della protezione civile regionale. Diramato un alert per un raggio di cinque chilometri dalla zona dell’esplosione. .
Le fiamme che sono rimaste confinate alla zona pensiline di carico non hanno interessato in alcun modo il parco serbatoi.
“Anche a Prato – ha detto la sindaca Ilaria Bugetti – intorno alle 10.20 si è sentito il tremendo boato causato dall’esplosione di uno stabilimento a Calenzano. La raccomandazione è quella di evitare spostamenti verso la zona di Calenzano e di tenere per il momento le finestre chiuse per evitare eventuali problemi causati dal fumo”.
La sindaca Ilaria Bugetti, la giunta e tutta l’amministrazione comunale si stringono attorno ai familiari delle persone che hanno perso la vita nel terribile incidente avvenuto allo stabilimento Eni di Calenzano. “Siamo sconvolti e profondamente addolorati per questa ennesima tragedia sul lavoro. – ha detto la sindaca – Adesso è il momento del silenzio, del cordoglio e della vicinanza a chi è coinvolto in questo enorme dramma che ci tocca nel profondo. Il nostro cuore è colmo di tristezza. Un pensiero particolare va al sindaco di Calenzano e alla sua comunità per questo momento così difficile che li vede in prima linea. A loro va tutta la mia solidarietà e la disponibilità a dare una mano laddove fosse necessario. Un grazie speciale va ai vigili del fuoco, alla protezione civile, alla polizia municipale e a tutte le forze dell’ordine per aver affrontato prontamente uno scenario ad altissimo rischio”.
Il vescovo di Prato, monsignor Giovanni Nerbini, insieme alla Chiesa diocesana, si unisce al dolore delle famiglie per le vittime del grave incidente. Tra i lavoratori che hanno perso la vita nell’esplosione c’è anche un uomo residente a Prato.
“Abbiamo provato sconcerto per quanto accaduto, constatiamo che ancora una volta ci sono dei lavoratori che hanno perso la vita, altri invece sono rimasti gravemente feriti. Sono le ennesime morti sul lavoro che tracciano un bilancio veramente pesante e inaccettabile”, osserva monsignor Nerbini, che è anche delegato della Conferenza episcopale toscana per le questioni sociali e del lavoro.
“Ci uniamo nella preghiera e siamo vicini alle famiglie di tutti coloro che sono rimasti coinvolti in questa terribile esplosione e alla comunità di Calenzano”, conclude il vescovo di Prato.
Dopo l’incidente è stata chiusa in entrambe le direzioni l’uscita di Calenzano dell’A1. Autostrade sul proprio sito invita ad utilizzare i caselli di Scandicci o di Barberino del Mugello per uscire dall’A1. Anche la circolazione ferroviaria è rimasta sospesa sulle linee convenzionale Firenze-Bologna e Firenze-Prato-Pistoia per l’intervento dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine a seguito dell’esplosione avvenuta al di fuori della sede ferroviaria in località Calenzano. I treni hanno subito limitazioni e cancellazioni.
Anche il Comune di Montemurlo invita la popolazione “a non avvicinarsi all’area interessata e a mantenere le strade sgombre per il passaggio dei mezzi di soccorso. Per motivi precauzionali, si raccomanda di tenere le finestre chiuse”.
Sulla vicenda è stata aperto un fascicolo dal pm Luca Tescaroli della procura di Prato, territorialmente competente per Calenzano.