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PRATO – Terremoto politico – giudiziario a Prato. La procura di Firenze ha inviato un avviso di garanzia alla sindaca, Ilaria Bugetti, con richiesta di misura cautelare di arreti domiciliari.
L’accusa è di corruzione ai tempi in cui era consigliera regionale: avrebbe favorito gli affari dell’imprenditore Matteini Bresci in cambio di un finanziamento per le elezioni regionali 2020.
Questa mattina, come comunicato dal procuratore capo Filippo Spiezia, la procura ha coordinato alcune attività di perquisizione personale, locale e informatica anche al Comune di Prato, ad opera della polizia giudiziaria delegata, emesse nel contesto di indagine per il reato di cui all’articolo 318 del codice penale.
“Tale ipotesi di reato è stata ascritta all’attuale sindaca – spiega la procura – ed attiene anche a condotte che sarebbero state commesse nel periodo in cui l’indagata – per la quale vige la presunzione di non colpevolezza in tale fase del procedimento investigativo – rivestiva la carica di consigliera della Regione Toscana”.
“Con il presente comunicato, in qualità di sindaca di Prato, ritengo sia mio dovere immediatamente comunicare di aver ricevuto in data odierna, 13 giugno, un avviso di garanzia dalla Procura della Repubblica di Firenze – è la dichiarazione della sindaca – Comunico tali circostanze nel preciso momento in cui sono terminate le operazioni investigative. In relazione al contenuto di tale avviso la mia persona si è messa immediatamente disposizione dell’autorità procedente nel rispetto reciproco dei ruoli. Sin da ora ribadisco l’assoluta fiducia nell’operato della magistratura e delle forze dell’ordine, e non mi sottrarrò a nessun riscontro, spiegando le mie ragioni, confidando nel fatto e avendo la certezza che il mio operato è sempre stato improntato alla correttezza personale, istituzionale nonché giuridica. Come detto sono a disposizione degli organi inquirenti e con fiducia proseguo nel mio ruolo con dedizione e attenzione al bene comune come ho sempre fatto“.
Sul tema interviene la Lega con il segretario regionale Luca Baroncini, il commissario provinciale Elisa Montemagni e il capogruppo Claudiu Stanasel: “Non vogliamo assolutamente sostituirci al prezioso lavoro d’inquirenti e magistratura, ma è chiaro, fin da ora, che se le pesanti accuse di corruzione nei confronti del sindaco di Prato Ilaria Bugetti, venissero confermate, allora ci aspetteremo le immediate dimissioni della stessa. Sarebbe, infatti, improponibile ed inaccettabile, a nostro avviso, che la prima cittadina potesse continuare nel suo mandato. Occorre, infatti, avere il massimo rispetto dei pratesi e se quanto le imputano fosse realtà, Prato non potrebbe più assolutamente essere amministrata da lei. Siamo e rimarremo garantisti, ma la grave questione emersa quest’oggi non deve essere, comunque, minimamente sottovalutata”.
Sul tema anche l’onorevole Mazzetti (Forza Italia): “In passato, un sindaco di centrodestra, l’unico, fu smontato da continue azioni della magistratura; quindi, resto garantista. Soprattutto con gli avversari che mai lo sono stati con noi. Tuttavia, non posso esimermi dal constatare che, quando si esercita il potere in modo ininterrotto e senza naturale discontinuità – ciò succede in Toscana –, si vengono a consolidare dei sistemi di scambio, di finanziamento, di favori su cui è bene, per la democrazia e la sana amministrazione, vederci chiaro. Conosco Ilaria Bugetti da oltre vent’anni e, nonostante le differenze politiche, le sono vicina in questo momento difficile, perché da liberali siamo abituati a giudicare l’operato politico, non certo le vicende personali o giudiziarie”.