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PRATO – Ancora aziende del distretto del tessile nel mirino dei controlli contro il caporalato e il lavoro sfruttato.
Prosegue a Prato l’attività di coordinamento da parte della prefettura del Gruppo di lavoro interistituzionale per il contrasto allo sfruttamento lavorativo, di cui fanno parte Polzia, Carabinier, Guardia di Finanza, Ispettorato del Lavoro, Asl, Inps, vigili del fuoco, polizia municipale, Alia e Agenzia delle Dogane.
Il 19 novembre è stata svolta una ispezione in due aziende del territorio che operano in un unico complesso industriale. La verifica è stata estesa agli appartamenti adiacenti alle ditte, direttamente collegati.
Complessivamente sono stati identificati 23 cittadini stranieri, di cui sette irregolari sul territorio nazionale perché senza permesso di soggiorno. Entrambe le aziende sono state sospese per l’impiego di lavoratori che sono risultati assunti senza regolare contratto, in totale due.
Complessivamente sono state comminate sanzioni pecuniarie per un ammontare superiore a 55mila euro. Sia all’interno dei locali produttivi sia degli appartamenti sono state riscontrate condizioni igienico-sanitarie carenti, nonché la presenza di uffici adibiti a dormitorio e stanze senza finestre, non rispondenti ai requisiti di abitabilità.
Sono state inoltre accertate violazioni della normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.