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PRATO – È scomparso il 9 agosto a Tel Aviv Amnon Barzel, figura di rilievo nel panorama internazionale dell’arte contemporanea. Storico e critico d’arte israeliano, aveva 90 anni.
Nato nel 1935 a Tel Aviv, si laureò in scienze baturali aliversità Ebraica di Gerusalemme e conseguì un secondo titolo in Storia dell’Arte alla Sorbona di Parigi. Iniziò la carriera come docente all’Istituto Avni e all’Università di Haifa e contribuì alla fondazione della rivista israeliana Painting and Sculpture nel 1971.
Barzel si distinse a livello internazionale: curò il padiglione israeliano alla Biennale di Venezia nel 1976 e nel 1980, presentando artisti come Dani Karavan, Menashe Kadishman, Micha Ullman e Moshe Gershuni. Nel 1985, fu artefice della partecipazione di Israele alla Biennale di San Paolo. Collaborò inoltre con prestigiosi progetti europei e museali, tra cui European Sculpture City (UNESCO, Turku), Targetti Art Light Collection a Firenze e varie consulenze per collezioni d’arte in Israele e in Italia.
Nel 1988 Barzel divenne il primo direttore del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, incarico che mantenne fino al 1992. Contribuì in maniera decisiva alla sua affermazione come polo culturale di rilievo nazionale e internazionale. In seguito, fu nominato direttore del Museo Ebraico di Berlino (1994–1997).
Durante la sua carriera firmò e curò oltre 100 pubblicazioni tra saggi, monografie e cataloghi d’arte.
Barzel lascia un segno profondo nel mondo dell’arte contemporanea e nella storia culturale della Toscana. Il suo contributo ha plasmato un’istituzione come il Centro Pecci, facendone un punto di riferimento imprescindibile per la scena artistica italiana.
L’amministrazione comunale di Prato ha espresso sentite condoglianze per la scomparsa “del primo direttore e tra i padri fondatori del Centro per l’Arte Contemporanea Pecci”.


