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Rapina violenta con la minaccia della pistola, via 5mila euro. Arrestati due presunti autori

Un commando di 4 persone ha neutralizzato l'uomo, che aveva chiesto in rete di cambiare del denaro in yuan, e lo hanno lasciato in via di Galceti

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PRATO – Nella notte scorsa è stato eseguito il fermo di indiziato di delitto, emesso dalla prociura di Prato, nei confronti di due cittadini cinesi, rispettivamente, di 22 e 19 anni ritenuti autori (assieme ad altri due complici della medesima nazionalità) della rapina a mano armata perpetrata la sera del 13 ottobre scorso, intorno alle 21,50, a un connazionale di 51 anni.

Questi, avendo la necessità di cambiare la somma di 5mila euro nell’equivalente in yuan, ha pubblicato sul sito Huarenjie un annuncio con cui chiedeva se qualcuno potesse offrirgli tale servizio. A seguito dello stesso è maturato l’incontro con i quattro soggetti ritenuti autori dei fatti, che si sono presentati all’appuntamento fissato a bordo di un’Audi di colore bianco.

La vittima è stata forzatamente costretta a salire sull’autovettura dai quattro giovani connazionali a Prato, in via Volturno, attinto con dello spray urticante al volto, percosso e minacciato di morte con una pistola, e quindi rapinato della somma di cinquemila euro, che deteneva in contanti in banconote di taglio da cinquanta euro, durante il tragitto percorso per raggiungere via di Galceti, dove la vittima è stata fatta scendere e momentaneamente privata del proprio telefono, perché gettato da uno dei malviventi nella vegetazione non prima di avergli estorto il codice di sblocco ed averne controllato foto e chat.

La persona offesa ha assunto un atteggiamento di collaborazione, contribuendo in maniera significativa all’individuazione e al riconoscimento dei fermati. Gli spostamenti dell’auto e la sua individuazione sono stati ricostruiti dai rivelatori di targhe collocati sul territorio. È stata rinvenuta la somma provento della rapina occultata in una poltrona dell’abitazione di uno degli autori.

I rilievi dattiloscopici effettuati sulla Audi A1, usata per commettere la rapina, hanno consentito di rinvenire tre impronte papillari, collocate tutte sulla parte esterna della portiera anteriore – lato passeggero (due sullo sportello e una sul finestrino) che sono risultate riconducibili a uno dei fermati.

Il fermo è stato eseguito dagli appartenenti alla Squadra mobile della Questura di Prato, a distanza di diciotto giorni, nel quadro di un intenso sforzo investigativo che si è nutrito da attività intercettive e da uno sforzo continuativo degli inquirenti e investigatori.

La procura di Prato procede per rapina aggravata, lesioni personali, detenzione e porto di armi; ha richiesto la convalida dei fermi e ha richiesto l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere per entrambi gli indagati destinatari del provvedimento. Il Giudice per le indagini preliminari dovrà adottare le proprie determinazioni.

 

© Riproduzione riservata

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