Getting your Trinity Audio player ready...
|
PRATO – È la presidente della Fondazione Parsec Antonella Fioravanti, ma è anche una scienziata della Université libre de Bruxelles, impegnata nella ricerca tra microbiologia, medicina e transizione ecologica. Ed è in questa veste e in occasione della Conferenza dei ricercatori italiani nel mondo, ospitata dal Parlamento europeo a Bruxelles lo scorso 23 maggio, che ha lanciato l’allarme su un’emergenza spesso invisibile: il ruolo dei microbi nella salute globale e nel cambiamento climatico.
“È in corso una crisi microbica silenziosa, ma globale. Serve un cambiamento di visione: non possiamo permetterci di ignorare i microbi, perché i microbi non ignorano noi”, ha sottolineato nel suo intervento.
Il quadro descritto dalla ricercatrice pone sfide non rimandabili: la resistenza gli antibiotici cresce e fa oltre 1 milione di morti ogni anno (The Lancet, 2022). Intanto l’industria farmaceutica investe sempre meno nella poco redditizia ricerca sugli antibiotici, nonostante l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Rapporto O’Neill prevedano che le infezioni da microrganismi resistenti potrebbero causare fino a 10 milioni di morti l’anno entro il 2050. L’emergenza della crisi microbica è intrecciata non solo con la resistenza agli antibiotici, ma anche con il cambiamento climatico e le future minacce pandemiche.
“Antichi e nuovi microrganismi stanno riconfigurando i nostri equilibri biologici, ma non dobbiamo dimenticare che questi organismi sono, allo stesso tempo, una minaccia e una risorsa – ha aggiunto – Il 70 per cento degli antibiotici in uso oggi viene da altri microbi. La natura ha già scritto gran parte della nostra farmacia. Sta a noi capire e innovare. Per questo faccio appello alle istituzioni perché anzitutto rafforzino i finanziamenti per la ricerca microbiologica di base e sostengano lo sviluppo di nuove terapie antimicrobiche”.
Fioravanti attualmente lavora su Nanobodies, anticorpi miniaturizzati derivanti da Lama, che possono essere utilizzati per combattere batteri, virus e funghi resistenti ai farmaci convenzionali con grande precisione ed efficienza.
L’intervento della ricercatrice pratese era inserito in un contesto scientifico internazionale articolato in quattro macro-temi: aerospazio, ricerca fondamentale e AI, medicina e scienze umanistiche, con interventi da parte di eccellenze italiane nei settori della robotica, spettroscopia, neuroscienze, bioeconomia e oncologia.