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PRATO – Il sottopasso ferroviario di via Ciulli sarà riaperto al transito giovedì 31 ottobre: la data viene annunciata a quasi 14 anni dal triste anniversario della morte delle tre donne cinesi annegate nel tunnel allagato per la bomba d’acqua e l’esondazione del Vella la notte tra il 4 e 5 ottobre 2010, che determinò il sequestro probatorio e la chiusura dell’arteria da parte della magistratura che indagava sull’accaduto.
Gli anni e l’incuria dovuta alla chiusura hanno ridotto in pessimo stato il collegamento viario tra Galciana e Narnali, con piante infestanti, asfalto rovinato e impianti ormai non più funzionanti. Un uter amministrativo lungo e difficile a cui è seguita un’opera di ripristino non certo facile: sono quasi terminati i lavori di riqualificazione del sottopasso eseguiti dal Comune in accordo con l’Asl Toscana Centro, che ha curato il progetto di messa in sicurezza idraulica dell’area e la realizzazione della vasca d’espansione del vicino ospedale Santo Stefano – ora passata alla competenza del Comune – che in caso di necessità convoglierà l’acqua del Vella.
L’opera va infatti considerata come un tutt’uno con il sottopasso di via Ciulli ed è stata la soluzione tecnica grazie alla quale il Comune è riuscito ad ottenere il dissequestro da parte della Corte d’Appello di Firenze: dopo molte richieste da parte dell’amministrazione comunale infatti, dopo 12 anni la Corte ha accolto l’istanza di restituzione della struttura e la sua apertura solo dopo la realizzazione della cassa d’espansione da 25mila metri cubi di capacità in funzione della nuova palazzina dell’ospedale Santo Stefano da parte della Asl Toscana Centro, per garantire la sicurezza idraulica dell’area intorno ai torrenti Vella e Iolo.
“Per arrivare a questo giorno tanto atteso, le amministrazioni comunali che si sono succedute e gli uffici tecnici hanno lavorato tantissimo – afferma la sindaca Ilaria Bugetti – Ottenere il dissequestro dell’opera ha richiesto tempo e risorse per mettere nero su bianco un progetto ambizioso e complesso. Realizzarlo non è stato da meno perché ci sono stati imprevisti e perché quando si tratta di sicurezza idraulica l’attenzione deve essere massima. Ci è voluto più tempo di quanto sperato ma noi siamo qui per il bene dei cittadini e non per avere un argomento in più da spendere in campagna elettorale. Quello lo lasciamo all’opposizione e a chi ama giocare con le paure della gente. A noi interessa solo che l’opera funzioni per la sicurezza di tutti. Se questo significa attendere qualche settimana in più non ha importanza”
Il progetto – su cui il Comune di Prato ha investito 200mila euro – comprendeva la riqualificazione stradale ed edilizia, la sostituzione della rete elettrica, la sostituzione delle pompe attuali con un nuovo impianto di sollevamento acque, l’installazione del sistema di segnalazione semaforica e rilevazione allagamenti e il nuovo gruppo elettrogeno il modellamento del terreno e scarpata ferroviaria per regimazione delle acque meteoriche e gli interventi di manutenzione stradale di via Ciulli a nord del sottopasso.