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PRATO – Simulano il cordone ombelicale offrendo ai nati prematuri un senso di sicurezza e conforto.
Al via la Octopus Terapy nella terapia intensiva neonatale del Santo Stefano: sono stati consegnati stamattina (13 giugno) al presidio i piccoli polpetti realizzati all’uncinetto che daranno ai piccoli la sensazione di stringere tra le manine il cordone della mamma.
L’iniziativa è stata promossa dal Centro dei diritto del malati (Cdm), di cui è presidente Fabio Baldi, in accordo con la direzione sanitaria dell’ospedale, diretta dalla dottoressa Maria Teresa Mechi e infermieristica, diretta dalla dottoressa Monica Chiti, in condivisione con l’Associazione Cuore di Maglia (che fornisce da anni ai reparti vestiario e copertine a “misura di prematuro” e quindi appositamente lavorati per avvolgere adeguatamente i corpicini) e la Contrada della Torre di Siena, che hanno materialmente ha realizzato i piccoli polpi, ed altri manufatti, per i neonati sottoposti a terapia intensiva neonatale.
Di fatto, da oggi (13 giugno) nella Tin di Prato inizia la Octopus-Therapy.Nata nel 2013, nell’ospedale universitario di Arthus, in Danimarca, la Octopus-Therapy, ha lo scopo di tranquillizzare i neonati prematuri: i piccoli polpetti, realizzati con filati speciali di cotone, Simulano il cordone ombelicale offrendo ai piccoli nati prematuri un senso di sicurezza e conforto; si tratta di un sostegno emotivo a cui aggrapparsi letteralmente e, ritrovare questo ‘appiglio’, aiuta i bambini nello sviluppo.
Per la dottoressa Mechi “l’introduzione di questa nuova terapia, – ha evidenziato – che va ad affiancare le altre procedure medico-assistenziali che vengono messe in atto, rappresenta un ulteriore sostegno per i nostri piccoli ‘guerrieri’, come vengono definiti, che devono affrontare un difficile percorso di crescita. Ringrazio sentitamente tutti coloro che si sono adoperati per realizzare questa importante iniziativa nella nostra neonatologia: ogni bambino, grazie alla sensibilità e alla generosità dei protagonisti, avrà il suo polpetto, così sarà meno traumatico anche il distacco dalla mamma“.
“I dati scientifici – ha aggiunto il dottor Pier Luigi Vasarri, direttore della struttura di pediatria e neonatologia – hanno dimostrato che la saturazione di ossigeno, la frequenza cardiaca e la frequenza respiratoria dei piccoli prematuri ricoverati in incubatrice migliorava drasticamente quando i neonati prematuri potevano stringere con le loro manine i tentacoli dei polpi giocattolo. Inoltre, è stata osservato che i piccoli pazienti erano più calmi e non si strappavano tubi, fili e sondini collegati ai loro corpi. Quindi un ausilio in più per quella che è la nostra mission di neonatologia: la ‘care’ che significa non solo curare ma prendersi cura a tutto tondo lavorando anche su questi aspetti solo apparentemente secondari”.
Fondamentale nella Octopus-Therapy il ruolo degli infermieri, che è stato sottolineato dalla dottoressa Stefania Bianchi, infermiera coordinatrice del reparto: “Sono stati proprio gli infermieri ad aver notato che, mettendo i polpetti nelle culle, i neonati subito afferravano i tentacoli e tutti i parametri clinici monitorati miglioravano sensibilmente”.
Il presidente Baldi ha fatto notare che Prato è uno tra i primi ospedali in Italia ad adottare la Octopus-Therapy, ringraziando quanti si sono adoperati per realizzare questa importante iniziativa: Elisabetta Marcucci del Cdm, la Contrada della Torre di Siena, nella persona di Barbara Santini e Claudia Adami dell’Associazione Cuore di Maglia che hanno donato i loro manufatti alla Tin dell’ospedale di Prato, tra cui i polpi iperbolici per promuovere la polpo- terapia per i bambini nati prematuri”.
Sono bambini prematuri coloro che vengono alla luce prima aver aver raggiunto la 37esima settimana di età gestazionale. Nel mondo 1 bambino su 10 nasce prematuro, mentre in Italia i neonati prematuri sono il 6,9 per cento delle nascite, percentuale che ha visto un incremento negli ultimi anni. All’ospedale di Prato i bambini nati prematuri sono stati nel biennio 2023/2024 rispettivamente 133 e 107.