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PISTOIA – Traffico illecito di rifiuti, nei guai un 40enne straniero, cui la Polizia ha sequestrato per equivalente il presunto guadagno illegittimo, emerso dalla sproporzione fra lo stile di vita e la dichiarazione dei redditi.
Gli operatori della Divisione anticrimine della Questura di Pistoia, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro di beni disposto dal tribunale di Firenze – Ufficio misure di prevenzione, su proposta avanzata dal Questore di Pistoia.
La Divisione polizia anticrimine, nell’ambito dell’attività di analisi dei soggetti potenzialmente pericolosi per l’incolumità e la sanità pubblica, proponeva al tribunale di Firenze – Ufficio misure di prevenzione, l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e patrimoniale della confisca dei beni, nei confronti di uno straniero 40 nne regolare sul territorio nazionale residente in questo comune, dedito alla sistematica commissione di reati perpetrati a scopo di lucro, che mettono in pericolo la sanità pubblica.
Gli accertamenti eseguiti dalla Polizia hanno consentito di ricostruire sia il curriculum dell’uomo sia l’assoluta sproporzione tra redditi dichiarati ed il tenore di vita tenuto dal proposto e dal suo nucleo familiare; in particolare, il soggetto, connotato da una spiccata pericolosità sociale, è risultato dedito in via continuativa, a partire dall’anno 2017, ad attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti nelle province di Pistoia, Prato e Firenze, che lo vedevano raccogliere e smaltire in maniera illecita le lavorazioni provenienti dal distretto tessile della zona pratese.
Nel 2022, l’uomo, a seguito di un episodio di illecito smaltimento di rifiuti, avvenuto nel comune di Pistoia, era stato denunciato e destinatario della misura di prevenzione dell’avviso orale con la quale il di Questore di Pistoia lo invitava a tenere una condotta conforme alla legge.
Nonostante la misura di prevenzione adottata ha continuato con pervicacia la sua attività organizzata di smaltimento illecito di rifiuti, collezionando numerose denunce per reati connotati da un nesso di abitualità e dirette alla gestione abusiva di ingenti quantitativi di rifiuti senza la prescritta autorizzazione (circa 5 tonnellate i rifiuti rinvenuti e sequestrati), con il concorso di altre persone, alcune già identificate e denunciate, nonchè l’allestimento di numerosi mezzi, circa 20 quelli sequestrati, il tutto al fine di trarre un ingiusto profitto in danno della collettività.
L’attività illecita, connotata da un collaudato modus operandi, veniva posta in essere di notte con l’abbandono per strada o nei cassonetti dell’immondizia di grossi sacchi di plastica neri contenenti gli scarti raccolti nel distretto tessile di Prato, che venivano poi disseminati nelle province limitrofe con il chiaro intento di eludere e rendere difficoltosa l’attività di contrasto da parte delle forze dell’ordine.
Il Questore di Pistoia, valutata la sussistenza dei presupposti di legge, disponeva accertamenti patrimoniali dai quali, il soggetto risultava titolare o avere nella sua disponibilità numerosi beni che evidenziavano una elevata sperequazione tra redditi dichiarati e tenore di vita quantificabile in 360.000 euro; sproporzione chiaramente riconducibile al reimpiego dei proventi delittuosi.
Il Questore di Pistoia, pertanto, ha proposto all’autorità giudiziaria l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro dei beni mobili ed immobili direttamente o indirettamente riconducibili all’uomo ed al suo nucleo familiare, per un valore complessivo di circa 230.000 euro.
In accoglimento della proposta del Questore, il Tribunale di Firenze – Ufficio misure di prevenzione ha ordinato l’applicazione del sequestro finalizzato alla successiva confisca di tutti i beni mobili ed immobili, e conti correnti intestati all’uomo e ad un’altra persona ritenuta prestanome. Il sequestro eseguito dagli operatori della Polizia di Stato della Divisione Anticrimine di Pistoia ha riguardato due fabbricati a Pistoia del valore di circa 115.000 euro, 17 autoveicoli del valore approssimativo di euro 100.000 e due motoveicoli del valore complessivo di 3000 euro, oltre a quattro rapporti bancari con un saldo attivo complessivo di circa 20mila euro.
I sequestri sono stati disposti dall’Ufficio misure di prevenzione del tribunale di Firenze per di preservare i beni affinché non vadano dispersi. Sulla successiva confisca, così come sull’irrogazione della sorveglianza speciale si pronuncerà il tribunale di Firenze con udienza camerale: spetterà al destinatario della misura dimostrare che il patrimonio sequestrato sia stato acquistato con denaro di provenienza lecita ovvero riconducibile ad attività economiche svolte, posto che diversamente il provvedimento andrà a consolidarsi in una confisca antimafia ed i beni sequestrati saranno sottratti al circuito dell’economia criminale per essere restituiti a beneficio della collettività.
L’operazione della Polizia appena conclusasi, volta al contrasto di ogni forma di criminalità, anche attraverso l’individuazione e la conseguente aggressione delle ricchezze illecitamente accumulate nel tempo, si pone l’obbiettivo di restituire legalità e competitività al libero mercato, ed è emblematica del costante presidio della Polizia a tutela della sanità pubblica e dell’ambiente.
Al riguardo recenti studi hanno collocato la Toscana al non invidiabile quinto posto della classifica delle regioni con più alto tasso di reati ambientali subito dopo le regioni in cui è storicamente radicata la criminalità organizzata di tipo mafioso.