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Successo per il Pedibus ‘speciale’ a Prato per San Valentino

La pioggia non ha fermato l'iniziativa del 14 febbraio che ha coinvolto anche scuole che non sono ancora inserite nei tragitti del Comune

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PRATO – Grande partecipazione per il Pedibus Prato speciale di San Valentino, nonostante la pioggia.

Tantissime le adesioni e tantissime le foto colorate da ombrelli e cartelloni preparati a scuola e a casa, e altrettanti messaggi di supporto: “Il Pedibus ha portato un bel cambiamento: una bimba che spesso cercava scuse per non venire a scuola ora è la prima a presentarsi alla fermata, con entusiasmo!”, “È talmente piacevole che pioggia,vento e freddo passano in secondo piano”, “Buon San Valentino, l’amore per la nostra terra sfida anche la pioggia. W il Pedibus, il bicibus e chi lo fa sempre e per sempre! Un abbraccio da una ex accompagnatrice (il gilet con le spille lo metto sempre in bici e anche stamani!) Il mio motto (da scout) è: “Non esiste buono o cattivo tempo ma solo buono o cattivo equipaggiamento!”, “Stamattina io comunque il Pedibus lo faccio, perché il nostro tragitto è di soli 7 minuti e i parcheggi della scuola saranno comunque un delirio”.

Per l’occasione, alla primaria Meucci (Ic Prato Nord) in rappresentanza di tutte le scuole coinvolte dal pedibus, ad attendere le linee pedibus a scuola, una piccola delegazione composta dall’assessora Sanzò, dal referente della polizia municipale Fabio De Simone, la referente dell’Ufficio scolastico provinciale, Simona Guarducci ed Elena Canna, referente pedibus per Legambiente.

Ed ecco che Prato per San Valentino ha ricevuto la sua dichiarazione d’amore da parte dei bambini, delle loro famiglie e di tante scuole di Prato. L’unica cosa che non è stato davvero possibile fare è andare a scuola colorando con un gesso il proprio tragitto casa-scuola per rendere più visibile a tutti la presenza dei bambini e delle bambine sulle strade cittadine. L’appuntamento è solo rimandato alla prossima settimana.

L’occasione della tappa pratese della campagna itinerante di Legambiente Città2030 ha mostrato come Prato abbia ancora molto da fare per migliorare entro il 2030 la propria situazione sul fronte della qualità dell’aria, della sicurezza stradale e delle alternative di mobilità; allo stesso tempo ha offerto la possibilità di valorizzare l’efficacia delle possibili alternative attive al modo di effettuare i tragitti casa-scuola (e casa-lavoro), oggi ancora troppo vincolato all’uso dell’auto privata.

Da dieci, che era il numero delle linee pedibus attive prima dell’evento, grazie all’iniziativa Prato Pedibus sono nate diverse nuove linee, e anche in alcuni istituti come le Lippi e le Don Milani è nato l’interesse per intraprendere un percorso di attivazione nei propri plessi.

L’istituto Iva Pacetti ha esteso l’invito a partecipare a tutti i propri plessi e l’adesione è stata a dir poco entusiastica. Oltre alle Dalla Chiesa e alle Santa Gonda che già contano tre linee, molti nuovi partecipanti anche tra i bambini della scuola dell’infanzia, per non parlare di gruppi di insegnanti che hanno scelto di dare anche loro il buon esempio e venire a scuola insieme a piedi.

Alle De André hanno organizzato un monitoraggio, sotto forma di gioco, sulle abitudini di mobilità casa-scuola che dura un’intera settimana e che si ripete una volta al mese. Un’attività di sensibilizzazione che sta dando i suoi frutti visto che da una sono passate a tre linee pedibus nel giro di pochi giorni.

Molto attivi anche nella zona sud di Prato con l’istituto Castellani che conta linee molto partecipate sia presso la primaria Bruni che presso la primaria Manzi.

Sul fronte nord della città, le Meucci e le Calvino ogni giorno mobilitano numeri sempre più consistenti di bambini.

All’iniziativa hanno aderito anche scuole che, per adesso, non hanno ancora delle linee pedibus ufficiali ma che a breve potrebbero decidere di attivarne: le Iqbal, le Don Milani, le Lippi e le Ciliani.

Elena Canna, che per Legambiente Prato, promuove il progetto pedibus sul territorio pratese: “Il 14 febbraio la pioggia non ha fermato i pedibus che hanno mostrato come per andare a scuola a piedi (o in bicicletta) non serva avere per forza il sole o la bella stagione. Anzi, è proprio in questi casi in cui la città si congestiona a causa del brutto tempo, che spostarsi in modo attivo diventa la scelta più furba ed efficiente, soprattutto se si considera che più dell’80% degli scolari abita a meno di un quarto d’ora a piedi dalla scuola”.

Legata alla campagna Città2030, anche quest’anno Legambiente rilancia la petizione online Ci siamo rotti i polmoni. No allo smog!, chiedendo al governo interventi urgenti per contrastare l’inquinamento atmosferico, a partire da nuove misure per la mobilità e l’uso dello spazio pubblico e della strada.

© Riproduzione riservata

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