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Tavolo del distretto tessile: avrà una sede a Bruxelles

Accordo sancito durante la due giorni europea organizzata delle categorie economiche e dal Comune di Prato

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PRATO – Arriva una sede a Bruxelles per il Tavolo del distretto tessile. Grazie a un protocollo che sarà firmato con la Regione già nei prossimi mesi, i rappresentanti della realtà produttiva pratese avranno una base operativa nel distaccamento europeo degli uffici toscani. Una scelta strategica che faciliterà il dialogo e il confronto con le istituzioni europee per migliorare le leggi e i regolamenti sull’economia circolare e il passaporto digitale in campo tessile.

L’accordo è stato sancito nel corso della missione che la sindaca Ilaria Bugetti, l’assessora alle attività produttive Benedetta Squittieri, il Tavolo del distretto e l’Ufficio Europa del Comune, hanno effettuato a Bruxelles per interagire con i principali referenti del settore alla luce delle nuove normative che se ben strutturate e calate sulla specificità pratese, potrebbero costituire un valore aggiunto per il futuro del distretto che ha una tradizione secolare in fatto di riciclo tessile e oggi produce all’anno circa 35mila tonnellate di filato da fibre riciclate, 100 milioni di metri di tessuto riciclato.

“Essere laddove vengono prese decisioni fondamentali per la nostra economia è fondamentale per garantire un futuro al distretto tessile – ha affermato la sindaca Ilaria Bugetti – L’accordo con la Regione è l’embrione dello sportello Europa di cui ho parlato in campagna elettorale. Dobbiamo ampliarlo e strutturarlo. Per questo ci aspetta un grande lavoro di rete con le associazioni di categoria che già sono presenti a Bruxelles. Con un intervento corale e costante possiamo incidere davvero sulle decisioni che riguardano economia circolare e sostenibilità”.

I punti su cui il distretto chiede attenzione riguardano la normativa sull’End of waste tessile, la responsabilità estesa dei produttori (Epr), il regolamento Reach sulla concentrazione di determinate sostanze chimiche nei prodotti tessili, il passaporto digitale. Temi complessi su cui i rappresentanti di Confindustria Toscana Nord, Confartigianato e Cna, si sono confrontati con Michelangelo Nerini, capo del settore Competitività e politica industriale – rappresentanza permanente che segue tutti i negoziati -, l’eurodeputato Pd Dario Nardella, Emiliano Cipolla, funzionario dei fondi europei, Alberto Parenti, a capo della Ecodesign, Dg Grow della Commissione europea e Mauro Scalia, direttore Affari sostenibili di Euratex.

Il distretto ha insistito affinché, negli atti delegati sull’ecodesign tessile, si punti sulla circolarità del prodotto e su una produzione sostenibile e non solo sull’allungamento della vita del prodotto perché potrebbe significare l’uso quasi esclusivo di fibre sintetiche e di chimica che renderebbero difficile il riciclo a fine vita. Il distretto ha chiesto l’attivazione di incentivi, anche attraverso un’Iva agevolata al 5 per cento, per l’acquisto di prodotti realizzati con materiali rigenerati certificati. Le agevolazioni dovrebbero essere garantite a tutte le imprese della catena di fornitura.

L’attenzione a tutta la filiera è chiesta anche sulla normativa End of waste. Il riconoscimento di materia prima seconda solo al materiale tessile tornato fibra implicherebbe che gli operatori economici a monte tratterrebbero dei rifiuti. Questo comporterebbe costringerli ad adeguare le loro aziende con costi altissimi rispetto alle loro dimensioni rischiando seriamente di decretarne la fine. L’impostazione di filiera viene riproposta anche per la normativa sulla responsabilità estesa dei produttori e sul passaporto digitale che sarà determinante per orientare il consumatore verso scelte sostenibili in piena trasparenza. Infine sul regolamento Reach applicato al tessile rigenerato, Prato chiede una valutazione complessiva degli impatti ambientali e restrizioni che tengano conto dell’eventuale presenza di materiale riciclato nel prodotto immesso in commercio.

In generale la delegazione ha rappresentato un polo produttivo vivace e orientato alla sostenibilità del prodotto; un territorio che, partendo dalla sua storia di riciclo della lana, vuole continuare a essere protagonista su tutti i mercati mondiali.

“Siamo in una fase decisiva per la nostra città, le nuove norme europee sul tessile potrebbero essere una grande occasione di sviluppo per il distretto tessile più importante d’Europa, ma nascondono molte insidie e rischi se non siamo bravi a rappresentare chi siamo – ha affermato l’assessora alle attività produttive Benedetta Squittieri – Sono molto soddisfatta dell’organizzazione di questa 2 giorni a Bruxelles e ringrazio le associazioni di categoria e l’onorevole Nardella per la collaborazione. Da oggi abbiamo messo in campo un’azione coordinata che si pone l’obiettivo di portare nelle istituzioni europee una maggiore conoscenza del distretto e delle sue potenzialità in ambito di sostenibilità e di competitività. Non era scontato riuscire a individuare gli interlocutori giusti, e soprattutto farlo in maniera unitaria con tutti gli attori del distretto tessile pratese. E’ un metodo di lavoro che in questi anni abbiamo applicato all’ottenimento delle risorse per il distretto, alla condivisione di politiche per la città, alla gestione delle fasi di crisi. Adesso lo applichiamo per i rapporti con L’Europa”.

Il programma della missione ha visto anche gli incontri con Francesco Varriale, console generale d’Italia a Bruxelles, con Simona Costa, responsabile dell’associazione Tour4Eu, con i responsabili delle sedi europee di Confindustria, Cna e Confartigianato e naturalmente con la responsabile dell’ufficio della Regione Toscana Silvia Burzagli.

In sostanza, è stata una 2 giorni molto intensa che ha permesso al tavolo di prendere contatti stretti e aprire canali di comunicazione diretti con le istituzioni europee. La possibilità di usare gli uffici e il personale della Regione come approdo a Bruxelles, renderà più facile e immediata l’attività di pressing che Prato vuole portare avanti sulle istituzioni europee per salvare e potenziare la sua natura ecosostenibile che ne ha fatto la storia e che può decretarne il futuro.

“Un’occasione indubbiamente utile per poter rappresentare il distretto di Prato e sottolineare le sue specificità – commentano il presidente di Cna Toscana Centro Claudio Bettazzi, il presidente della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord Francesco Marini e il segretario generale di Confartigianato Imprese Prato Davide Majone – Un obiettivo necessario per portare nelle sedi europee informazioni, che non dobbiamo dare affatto per acquisite, sul profilo di sostenibilità del distretto pratese, con particolare riguardo all’attività di riciclo. Occorre far comprendere soprattutto due cose: che il riciclo è un processo virtuoso, talvolta anche più del riuso; e che nel riciclo l’Europa non parte da zero ma può vantare già oggi tecniche e pratiche operative di tutto rispetto come quelle che hanno in Prato l’interprete più autorevole per competenze e volumi di produzione. E’ giusto comunque che, partendo dall’esistente, su tecnologie e processi si guardi al futuro: su questo piano Prato c’è, abbiamo detto ai nostri interlocutori europei, mettendoci a disposizione per dare anche il nostro contributo in sinergia con le rispettive organizzazione nazionali”.

© Riproduzione riservata

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