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PRATO – Turismo, prosegue il percorso per la costituzione della Destination management organization (Dmo) avviato dall’assessorato del Comune.
Dopo il primo incontro con i sindaci della provincia nelle scorse settimane, il 28 ottobre nel Salone consiliare del Comune si è tenuto il secondo confronto con le categorie economiche e diverse associazioni del territorio con il coordinamento dell’assessora al turismo Chiara Bartalini.
L’obiettivo dell’incontro era condividere idee, raccogliere suggerimenti e costruire insieme un modello di gestione turistica innovativo, in grado di rispondere alle esigenze del territorio. Come ha spiegato l’assessora Bartalini, le Dmo sono enti senza scopo di lucro che coordinano le strategie di sviluppo di una destinazione turistica. Il ruolo va oltre il marketing, includendo la gestione complessiva e la valorizzazione del territorio e superando la frammentazione dell’offerta turistica locale con un sistema integrato e coerente.
“E’ fondamentale per noi che questo progetto sia fatto insieme agli stakeholder del territorio – ha affermato l’assessora Bartalini – Stamani è stato avviato un vivace e proficuo confronto con le associazioni che operano nel turismo, partiamo da qui e il prossimo 2 dicembre è già in programma una nuova riunione per discutere delle proposte”.
“La partita della Dmo che avanza è una buona notizia per Prato. Ora abbiamo bisogno che si allestisca una struttura che funzioni e che abbia in sé le condizioni per durare nel tempo”.
Così Confcommercio, a margine della riunione odierna sul tema, in Comune, tra l’assessora al turismo Chiara Bartalini e le categorie economiche chiamate a confrontarsi.
“La Dmo – commenta il vicedirettore di Confcommercio, Marco Leporatti, che ha preso parte all’appuntamento – rappresenta potenzialmente un elemento centrale per la crescita del settore terziario e, più in particolare, una chiave di volta rispetto alla consapevolezza che il settore turistico ha una grande prospettiva di sviluppo. Questo passaggio può davvero cambiare l’appetibilità del territorio, fornendo uno slancio nuovo”.
“Il dato che emerge – prosegue – è che la formazione di una Dmo è un traguardo condiviso da tutti e vissuto come un passaggio cruciale. Adesso si tratta di individuare il modello organizzativo, le competenze e le risorse che si renderanno necessarie per portare avanti il progetto, dotandosi di tempi certi e congrui”.