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Uccise un connazionale e ne occultò il corpo: condannato a 14 anni e dieci mesi

Depositate le motivazioni della sentenza del processo con rito abbreviato: l'omicidio dopo una lite per spartirsi i proventi di una rapina

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PRATO – Il giudice per le indagini preliminari di Prato, a seguito di giudizio abbreviato, ha depositato la motivazione della sentenza con la quale ha condannato alla pena di 14 anni e dieci mesi di reclusione il cittadino di nazionalità marocchina di 52 anni Abdelhadi Hajjaj, di 52 anni, per l’omicidio del connazionale Said Jador – avvenuto il 18 aprile 2023, a Prato, in via Galcianese, all’interno dell’abitazione che i due occupavano a titolo di sub locazione – e per i delitti di vilipendio e di occultamento di cadavere.

Omicidio è stato commesso colpendo la vittima reiteratamente con un corpo contundente alla testa, al termine di una lite scaturita per la contesa sulla spartizione di una somma di 2mila euro, profitto di una rapina commessa alcuni giorni prima ai danni di un uommo di origine cinese.

Successivamente, per occultare il reato e assicurarsi l’impunità, l’omicida ha provveduto a bruciare la testa del cadavere e a occultare il corpo all’interno di un capannone in muratura in stato di abbandono in via San Paolo a Prato, mettendolo dentro una buca e coprendolo con calcinacci e materiale edile di risulta. Sempre per occultare le tracce del reato l’abitazione era stata poi ritinteggiata.

L’uomo cinese che aveva subito la rapina ha poi interessato un soggetto di nazionalità albanese per recuperare i documenti che gli erano stati sottratti assiema al denaro, pagando la somma di 200 euro.

© Riproduzione riservata

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