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PRATO – La UIL Scuola di Prato evidenzia con crescente preoccupazione la diffusa prassi di ritardare o omettere la nomina dei supplenti brevi, anche quando la normativa consente di procedere già dal secondo giorno di assenza del titolare, e in casi particolari dal primo.
La Legge 107/2015 (art. 1, comma 85) e il DM 131/2007 stabiliscono infatti che le istituzioni scolastiche possano disporre la nomina dei supplenti brevi e temporanei fin dal secondo giorno di assenza, anche per periodi inferiori ai dieci giorni. Nonostante ciò, molte scuole rinviano la sostituzione, lasciando le classi scoperte o ricorrendo al personale interno, con ricadute pesanti sulla qualità didattica e sull’organizzazione del lavoro.
Questo stato di cose genera criticità quali:
- Classi scoperte o accorpate per più giorni, con evidenti danni alla continuità didattica e al diritto all’apprendimento.
- Utilizzo improprio dei docenti di sostegno, del docente titolare, o dei docenti ITP per coprire temporaneamente altre classi, pratica inaccettabile che sottrae risorse fondamentali all’inclusione degli alunni con disabilità, o alle attività curricolari dell’intera classe.
- Sovraccarico del personale in servizio, costretto a garantire supplenze interne non programmate.
- Diffusione di prassi organizzative che finiscono per giustificare, a livello normativo, le nuove proposte di non nominare supplenti per i primi dieci giorni nella scuola secondaria, con effetti devastanti sulla qualità dell’insegnamento.
- Sostanziale imposizione di ore eccedenti per la sostituzione di colleghi assenti.
La UIL Scuola di Prato chiede con forza che le istituzioni scolastiche procedano alla nomina dei supplenti entro il secondo giorno di assenza del titolare, come previsto dalla normativa vigente, che si eviti l’utilizzo dei docenti di sostegno per supplenze brevi, garantendo la piena continuità del percorso educativo degli alunni con disabilità. Chiede che si adottino procedure rapide di interpello ed elenchi di disponibilità preventiva per velocizzare le chiamate e che si apra un confronto con l’Amministrazione per assicurare linee guida chiare e uniformi in tutta la regione, nel rispetto dei principi di equità, qualità e continuità didattica.
Ritardare le sostituzioni non solo compromette il funzionamento didattico, ma favorisce orientamenti normativi restrittivi come la proposta di non nominare supplenti nei primi dieci giorni nella scuola secondaria, impoverendo la qualità dell’insegnamento.


