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All’Art Hotel Milano una performance d’arte contemporanea ispirata a D’Annunzio

Appuntamento giovedì 13 novembre alle 18 collettiva e aperitivo d'autore sul dubbio creativo negli spazi de 'la più piccola biblioteca di Prato'

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PRATO – Nel 1910 Gabriele d’Annunzio pubblica il suo ultimo grande romanzo, Forse che sì, forse che no, scritto tra il 1909 e il 1910: un testo febbrile, attraversato dalla passione per le automobili e i primi voli in aeroplano, dove l’amore, il rischio e l’inquietudine dei personaggi diventano metafora dell’incertezza di un nuovo secolo che sta iniziando.

Il titolo nasce da un motto che il poeta legge sul soffitto ligneo del Palazzo Ducale di Mantova e che lo colpisce al punto da trasformarlo nel nome del romanzo: un’espressione sospesa, a metà fra decisione e ripensamento.

Molti anni prima, quel ragazzo che diventerà il Vate ha vissuto la sua adolescenza proprio a Prato, al Convitto nazionale Cicognini.
A questa città di formazione d’Annunzio dedicherà versi celebri – O Prato, o Prato, ombra dei dì perduti, chiusa città, forte nella memoria… – in cui il Bisenzio, le colline e i luoghi della giovinezza diventano paesaggio interiore e memoria fondativa. Su questo doppio filo – il romanzo del dubbio e la città della memoria – si innesta l’appuntamento Forse che sì, forse che no. 
Dopo l’aperitivo Porta il tuo libro, che ha visto la hall dell’hotel trasformarsi in un salotto informale dove gli ospiti hanno potuto rilassarsi e socializzare a partire dai titoli dei loro libri preferiti, il progetto compie un nuovo passo: dalla condivisione dei libri alla condivisione dei dubbi attraverso un’azione di arte contemporanea.
La serata, ideata e curata dal critico d’arte Ilaria Magni, si inserisce nel ciclo Il dubbio creativo, un percorso di incontri all’Art Hotel Milano dedicati a esplorare come l’incertezza possa diventare occasione di ricerca e immaginazione condivisa.
L’appuntamento prende le mosse proprio dall’immaginario dannunziano del “forse”: il pubblico è invitato a partecipare a una performance collettiva in cui parole, gesti e suoni nascono dai dubbi di ciascuno. Invece di cercare risposte rassicuranti, l’azione mette in gioco l’incertezza come risorsa creativa, in una dimensione conviviale e accessibile, lontana dai riti solenni dei luoghi istituzionali dell’arte contemporanea.
A completamento dell’esperienza, l’aperitivo curato da Operà Art Restaurant.
Così, in una città che d’Annunzio ha cantato come ‘ombra dei dì perduti’ e luogo decisivo della propria adolescenza, l’Art Hotel Milano riattiva quel legame trasformandolo in un’occasione di incontro contemporaneo: un laboratorio di partecipazione, un aperitivo in cui letteratura, memoria locale e arte viva si intrecciano attorno a una stessa, antica parola: forse.
L’ingresso con aperitivo (10 euro) è solo su prenotazione, chiamando o mandando un messaggio WhatsApp al numero 348.4013707.

© Riproduzione riservata

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