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Camerata strumentale di Prato, presentata la stagione: si apre con un omaggio a Puccini

Cent'anni fa il Teatro Metastasio fu inaugurato con la rappresentazione della Tosca. Solo grandi artisti nel cartellone

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PRATO – Camerata strumentale di Prato, presentata la stagione. 

Immaginate di essere invitati a una festa che si estende su tutti gli appuntamenti della stagione concertistica 2025-2026.

È una festa che inizia con un compleanno, addirittura un centenario, quello della casa che ospita gli eventi, il Teatro Politeama. L’ospite d’onore non poteva che essere Giacomo Puccini, probabilmente ancora stordito dai festeggiamenti del suo centenario che ricorreva lo scorso anno. Con le note di Tosca il Politeama nel 1925 si offrì per la prima volta in tutta la sua bellezza alla comunità pratese. Quel capolavoro ritorna dopo cento anni con la Camerata impegnata, insieme ad altre energie culturali del territorio, in un allestimento innovativo e sperimentale, nel quale protagonista è proprio il Teatro voluto dal Banchini.

Un’opera così amata e popolare meritava di essere riproposta attraverso una lettura che tenesse conto delle tecnologie e delle possibilità offerte dal nostro tempo. Ma, dopo la festa di Tosca, si avvicenderanno lungo l’itinerario dei concerti altri invitati illustri e amatissimi, ai quali ci lega la fedeltà di un’amicizia costante. Mozart è il primo di questi, seguito da Haendel col suo capolavoro, il Messia, però riorchestrato proprio dalla mano di Wolfgang. Arriva poi Brahms, con la Sinfonia numero 3 che completa l’integrale avviata tre anni or sono, ma anche col meraviglioso Concerto per violino opera 77, per l’occasione affiancato alla Seconda Sinfonia di Robert Schumann che di Brahms fu il mèntore e lo scopritore. Tocca poi a Schubert e, quasi in dirittura di arrivo, al padre spirituale di tutti costoro, Bach, che coi suoi concerti per uno e due clavicembali, estenderà la festa a un altro luogo del cuore di questa città, il Teatro Metastasio.

Infine, spetterà a Smetana, con la sua pagina sinfonica più conosciuta, La Moldava, introdurre l’ultimo invitato, Jean Sibelius, col quale il pubblico della Camerata ha ormai una lunga consuetudine, dal momento che questa Prima Sinfonia op. 39 è il penultimo capitolo dell’integrale sinfonica avviata da Jonathan Webb.

Oltre agli amici compositori, si uniscono alla festa gli amici e le amiche interpreti, tutti ormai parte della grande famiglia della Camerata, con il maestro Webb in testa e – come in una gioiosa catena – Filippo Maria Bressan, Hugo Ticciati, Claudio Novati, Antje Weithaas.

La schiera degli amici addirittura annette un’intera altra Orchestra, la Leonore di Pistoia, che arricchisce il cartellone insieme al suo direttore musicale Daniele Giorgi, già festeggiato dal nostro uditorio in più occasioni. Anche il sassofonista Jacopo Taddei e la clavicembalista Arianna Radaelli (affiancata dal consorte illustre Andrea Buccarella), hanno entrambi già suonato per il pubblico pratese in concerti promossi dalla Camerata.

E il piacere della scoperta? Di certo non mancherà, grazie alle novità assolute di Nico Muhly, compositore americano poco più che quarantenne ma già tra gli autori più significativi della scena contemporanea, e grazie anche al delizioso Concerto per sax contralto e orchestra d’archi dello svedese Lars-Erik Larsson, entrambi new entries nel novero degli amici. 

Per tutte le informazioni sulla stagione e i prezzi https://www.cameratastrumentale.org/

© Riproduzione riservata

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