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Festa del sacrificio, attesi in piazza San Domenico 500 fedeli musulmani

La Diocesi accorda l'utilizzo del piazzale interno della parrocchia al Centro islamico bengalese, come già fatto per la celebrazione della fine del Ramadan

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PRATO – Dopo la celebrazione della fine del Ramadan, il piazzale interno del complesso di San Domenico torna ad ospitare una ricorrenza religiosa musulmana.

L’appuntamento è per domani (6 giugno), di buon mattino, al Centro islamico bengalese di Prato con la tradizionale festa del sacrificio. Anche questa volta sono attesi circa 500 fedeli e si prevede inoltre la partecipazione di altre comunità presenti sul territorio, come quella pakistana, marocchina e di altre nazionalità.

“Sarà una celebrazione pacifica e gioiosa – assicura il coordinatore Mohammad Ajman Hossain – siamo certi che sarà un bellissimo esempio di solidarietà e armonia, proprio come avvenuto in occasione dell’Eid al-Fitr (la preghiera per la fine del Ramadan). Questo gesto riflette lo spirito di unità, rispetto e sostegno reciproco che rafforza la nostra città, ringraziamo ancora una volta la Diocesi, il Comune e la Questura per averci dato questa possibilità”.

La festa del sacrificio. In questo giorno si evoca l’episodio descritto nel Corano, nel quale Abramo sacrifica suo figlio Ismaele. Mentre sta per compiere il gesto, in obbedienza al volere divino, che intende metterlo alla prova, Abramo viene fermato dall’angelo Gabriele inviato da Allah e autorizzato a sostituire il figlio con un ariete. L’episodio è molto simile a quello presente nella Bibbia, anche se nel libro della Genesi, il figlio che sta per essere sacrificato è il secondogenito Isacco – progenitore degli israeliti – e non Ismaele. La festa si celebra per ricordare l’incrollabile fiducia di Abramo nei confronti di Dio, “ma anche – sottolinea Hossain – la disponibilità a rinunciare a ciò che si ha di più caro per amore della rettitudine”.

In San Domenico domani (6 giugno) non verrà sacrificato alcun animale, ma ci si ritroverà in una preghiera collettiva e si ascolterà un sermone in arabo e in italiano.

“L’evento è incentrato esclusivamente sulla preghiera e sulla celebrazione comunitaria, in conformità con le normative pubbliche italiane e le usanze locali”, conclude il rappresentante del Centro islamico bengalese di Prato.

La fine del Ramadan. Il 30 marzo scorso, come si ricorderà, il piazzale interno di San Domenico, solitamente usato come parcheggio, è stato utilizzato dal Centro islamico bengalese come luogo di preghiera. In quella occasione a essere celebrata era la fine del digiuno che aveva accompagnato i fedeli nei giorni del Ramadan. Tutto si svolse in modo pacifico e corretto e quando i rappresentanti della comunità decisero di incontrare il vescovo Giovanni Nerbini per ringraziarlo dell’opportunità accordata, lui scese in piazza Duomo e invitò i presenti a bere un caffè. L’immagine del gruppo, seduto a parlare in amicizia ai tavolini di un bar, fece il giro del web, suscitando numerose approvazioni e anche qualche critica. Monsignor Nerbini, animato dalle stesse motivazioni, ha nuovamente accordato l’utilizzo di uno spazio, non adibito al culto, alla comunità bengalese.

“Abbiamo deciso di permettere loro di riunirsi e crediamo che questo gesto possa essere un atto di amicizia molto significativo nell’anno giubilare dedicato al tema della speranza”, disse allora il vescovo.

© Riproduzione riservata

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