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PRATO – Giornata delle professioni, tutto pronto per la terza edizione che si terrà sabato 7 dicembre a partire dalle 15.
Uno speciale open day spalancherà le porte dell’elegante Palazzo Vaj, in via Pugliesi, a tutti i cittadini per raccontare, ancora una volta, la singolare attività della casa dove operano insieme 8 tra ordini e collegi, in rappresentanza di circa 4300 professionisti. Una festa all’insegna della cultura, dell’arte contemporanea e della musica con visite guidate al palazzo e laboratori creativi per bambini, che si conclude con un confronto tra istituzioni sul futuro della città alle 18.30, dal titolo Prato incontra Prato.
L’iniziativa è stata presentata il 29 novembre dal presidente Marco Dominici (periti industriali) con Lulghennet Teklé (architetti), Filippo Ravone (commercialisti), Paola Aiazzi (consulenti del lavoro), Ilaria Luccarini (farmacisti), Giacomo Gacci (geometri), Vittoria Martinelli (ingegneri), in rappresentanza anche di Marco Barone (avvocati). La Giornata delle professioni viene promossa con il sostegno delle imprese Borgi Strade, Aurora Color e Michelangelo Lavori e Noleggi.
“Stiamo attraversando un momento storico complesso, caratterizzato da profonde trasformazioni economiche e sociali – afferma il presidente Dominici – Prato è una grande città europea che, con le sue contraddizioni ma anche le eccezionali potenzialità, è inserita nelle dinamiche economiche e politiche mondiali e con esse si confronta. Noi professionisti siamo qui tutti insieme per dire che siamo pienamente consapevoli di una questa situazione, per molti faticosa, ma grazie a costanti processi di formazione, oltre a una specifica attività sul territorio, siamo a fianco di imprese, cittadini e istituzioni. Le sfide che ogni giorno la comunità affronta, saranno uno stimolo per migliorare il livello di servizio”.
Nel Palazzo delle professioni, polo della formazione, ogni anno vengono attivati centinaia di seminari e corsi, sui temi più disparati, rivolti a professionisti e imprese. Decisa apertura ai bisogni della città, servizi sempre più efficaci e vicini a cittadini e imprese, forte impegno delle diverse categorie professionali per lavorare in sinergia: queste qualità del Palazzo delle professioni sono state messi in evidenza da Teklé, Ravone, Aiazzi, Luccarini, Gacci e Martinelli.
Ordini e collegi accoglieranno i cittadini nelle loro sedi a partire dalle 15, per raccontare la loro attività. Alle 15.30 la storica dell’arte Virginia Barni, con l’editore Claudio Martini, presenterà Cinge nos virgo, il volume fresco di stampa che racconta il rapporto tra Prato e il sacro cingolo sotto il profilo storico, artistico e spirituale. Alle 16.30 un tuffo nella contemporaneità con gli artisti di Iper-collettivo che presentano le installazioni Plastic Textile, Plastic Marbles e Modus Operandi, disseminate per l’occasione in alcuni spazi di Palazzo Vaj. Alle 17.30 il concerto in omaggio a Fabrizio De André proposto dall’Ensemble Terzo Tempo.
A conclusione alle 18.30 il confronto Prato incontra Prato che vede protagonisti il presidente del Palazzo delle professioni, Marco Dominici, la sindaca Ilaria Bugetti, la prefetta Michela La Iacona, il presidente della Provincia Simone Calamai, il vescovo Giovanni Nerbini, il procuratore capo della Repubblica del tribunale di Prato Luca Tescaroli e la presidente facente funzione del tribunale di Prato Lucia Schiaretti.
Nel corso del pomeriggio Arcantarte animerà alcuni laboratori creativi (per bambini dai 6 ai 12 anni) nel corso dei quali verranno realizzate decorazioni per l’albero di Natale. Sono previste anche 3 visite guidate al Palazzo Vaj curate da Simona Biagianti (alle 15.15, 16.15, 17.15). Per laboratori e visite la prenotazione è obbligatoria sul sito del Palazzo delle professioni.
Il Palazzo delle professioni è una società tra ordini e collegi professionali fondata nel 2010. L’elegante edificio di via Pugliesi, che è anche sede della Monash University, è appartenuto per secoli alla famiglia Vaj che, a fine Settecento, portò a termine un complessivo intervento di riordino a cui lavorò anche l’architetto Giuseppe Valentini. Nel 1920 venne acquistato dall’Associazione industriale e commerciale dell’arte della lana che tuttora ne è proprietaria.