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PRATO – Giovedì 18 dicembre alle ore 18.00 nella Sala Gonfalone di Palazzo Banci Buonamici, sede della Provincia di Prato, verrà presentato il volume “Gonfienti 3000 anni di storia”. Un’opera corale dedicata all’antico borgo, analizzato attraverso prospettive differenti da un composito gruppo di studiosi, animati da un obiettivo condiviso, chiaramente enunciato nella prefazione curata del presidente della Provincia Simone Calamai.
Il presidente ribadisce infatti “il dovere di promuovere iniziative che restituiscano centralità a luoghi come Gonfienti, troppo a lungo rimasti ai margini della narrazione territoriale”: un borgo da proteggere e valorizzare perché parte del patrimonio collettivo.
Emerge così una Gonfienti avvolta dal “mistero etrusco”, che continua a rinnovarsi nella gente di Toscana e, in modo particolare, nei pratesi, i quali hanno saputo assorbire dalla terra e dall’aria le virtù di quell’antico popolo e il suo sapere straordinario, traendone l’eredità di una operosità consapevole e sapiente.
“Gonfienti 3000 anni di storia” rappresenta un dono per la città di Prato. Si tratta di una pubblicazione commissionata da Andrea Nuti, cittadino di Gonfienti, per accendere i riflettori sull’antico borgo e riconoscere la fragile identità attuale del luogo al centro di trasformazioni urbanistiche epocali, ma anche fulcro di una storia millenaria che ha generato il primo insediamento pratese – ha spiegato il Professor Giuseppe Alberto Centauro, che ha curato e coordinato la pubblicazione.
Il libro è suddiviso in due parti. La prima, dal titolo “Il borgo e la sua identità. Ambiente Arte Architettura Archeologia e Società” raccoglie le firme di autorevoli recensori e storici del territorio, quali don Renzo Fantappiè, l’architetto Claudio Cerretelli, il medievista Fabrizio Trallori, l’archeologa Paola Puppo e Grazia Ugolini, già direttrice del disegno e restauratrice presso la Soprintendenza archeologica della Toscana e dello stesso Andrea Nuti che racconta “Il borgo e le sue genti”.
La seconda parte, redatta dal Prof Centauro e intitolata “Camars-Clusium. Epopea dell’insediamento etrusco sul Bisenzio (VIII -IV sec. a.C.)” è dedicata alla narrazione della storia recente della Gonfienti Etrusca, dal momento del suo ritrovamento fino alla costituzione del Museo Archeologico di Gonfienti presso la Rocca di Campi Bisenzio. Il testo ripercorre inoltre l’antichissima vicenda dell’insediamento, fondata sui dati archeologici, sui frammentari resoconti degli analisti romani e degli storici medievali e, infine, sul mito.
In quest’ultima dimensione vengono rievocati i vasti domini territoriali della Gonfienti etrusca, che comprendevano l’Ager antiquus di Camars, i Monti della Calvana, la Valdimarina e le valli del Bisenzio e del Setta, sotto il segno di Porsenna, re dello Stato di Chiusi e Volsinii, che proprio in queste terre potrebbe essere stato sepolto all’interno dell’inestricabile labirinto, simbolo del mondo etrusco.


