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PRATO – Una grande partecipazione e un clima di profonda emozione hanno caratterizzato la celebrazione dei trent’anni dall’insediamento del primo Consiglio provinciale di Prato, svoltasi questa mattina nella cornice di Palazzo Banci Buonamici.
Ricordi, testimonianze e momenti di commozione hanno animato l’evento, impreziosito dalla presenza degli ex presidenti della Provincia di Prato che si sono succeduti in questi tre decenni: Daniele Mannocci, Massimo Logli, Lamberto Gestri, Matteo Biffoni e Francesco Puggelli, assente per impegni lavorativi. Presenti anche assessori e consiglieri della prima legislatura.
La sala consiliare, gremita dalle massime autorità del territorio – La Prefetta Michela Savina La Iacona, il Questore Marco Basile, il Comandante dei Carabinieri di Prato Francesco Schilardi, la Comandante dei Vigili del Fuoco Maria Vincenza Saccone, gli onorevoli Marco Furfaro, Christian Diego Di Sanzo ed Erika Mazzetti – ha reso omaggio a coloro che hanno contribuito a costruire la storia e l’identità della Provincia di Prato.
Un primo appuntamento dedicato al trentennale, teso a riallacciare i fili della memoria: sui banchi della sala consiliare è stato simbolicamente ricostruito il primo Consiglio provinciale, che si insediò nel 1995, con un toccante ricordo dei consiglieri scomparsi, evocato dalla presenza di una rosa bianca posata sul posto vuoto a loro dedicato.
Alle spalle delle sedute dei presidenti, i figuranti in costume storico hanno dato rappresentanza ai sette Comuni della provincia.
“È un’occasione preziosa per ritrovare insieme il senso di un percorso che, dal 29 maggio 1995 a oggi, ha segnato la crescita della nostra comunità – ha esordito il presidente della Provincia Simone Calamai nel suo saluto di benvenuto – Trent’anni fa prendeva forma un progetto istituzionale ambizioso: essere vicini ai territori, ai Comuni, alle comunità. Da allora la Provincia è cresciuta insieme alla sua gente, diventando un punto di riferimento per infrastrutture, ambiente, istruzione, viabilità e sviluppo locale. La Provincia ha accompagnato i cambiamenti, affrontato sfide e offerto risposte concrete ai bisogni dei cittadini, delle imprese, dei lavoratori”.
L’iniziativa si è aperta con la proiezione di un video arricchito dalle immagini storiche dell’emittente TV Prato risalenti al 1995, che hanno restituito al pubblico le emozioni delle prime elezioni provinciali e della prima sfilata del Gonfalone nel corteggio storico dell’8 settembre.
“È stata una grande emozione ritrovare tanti assessori, consiglieri e dipendenti con cui ho condiviso un passaggio fondamentale per Prato, come la nascita e la costruzione della Provincia – ha dichiarato l’ex presidente Daniele Mannocci – Un momento carico di emozione e di bellissimi ricordi, accompagnato anche da un velo di tristezza per il fatto che l’ultima riforma abbia depotenziato le Province. Il pensiero va quindi alla necessità di individuare, all’interno dell’attuale legislatura, un ruolo adeguato per questi Enti, che restano fondamentali, soprattutto a Prato, dove il rapporto tra Provincia e Comuni è sempre stato molto importante”.
Grande interesse ed emozione ha suscitato il confronto, moderato da Gianni Rossi, tra i due candidati alla presidenza dell’epoca: Daniele Mannocci, primo presidente della Provincia, e lo sfidante al ballottaggio Goffredo Borchi. Un dialogo che ha rievocato il clima politico e sociale in cui la Provincia di Prato muoveva i suoi primi passi.
“Fu un duello carico di entusiasmo – ha sottolineato Borchi – un periodo straordinario, in cui non c’era la smania di stravincere, perché la vittoria la sentivamo già addosso tutti. Era una vittoria della città”.
“Quando ripenso al candidato Borchi mi viene in mente un amico più che un avversario – ha aggiunto Mannocci – La mia gratitudine è grande nei confronti di tutti, la Giunta, i consiglieri e tutti i dipendenti di questo Ente”.
I presidenti della Provincia hanno regalato ai presenti contributi significativi, ripercorrendo la storia e i cambiamenti avvenuti durante i loro mandati.
“La Provincia è stata capace di essere un Ente innovativo – ha dichiarato il presidente Massimo Logli – Adesso non bisogna vivere di rimpianti ma immaginare un ruolo per restare protagonisti nella Prato del futuro”
“La mia fu la fase della tempesta perfetta – ha proseguito il presidente Lamberto Gestri – All’epoca non immaginavo di trovarmi in una situazione destinata a precipitare improvvisamente. Quando si propose l’eliminazione delle Province, assistetti alla vittoria del populismo”.
“Durante la discussione della legge Del Rio ero in Parlamento – ha raccontato il presidente Matteo Biffoni –. La legge fu approvata nell’aprile 2014 e io diventai sindaco di Prato a maggio, diventando il primo presidente della Provincia eletto dai colleghi sindaci. Furono giornate molto impegnative per comprendere funzioni e mansioni: quel passaggio, dopo la riforma Del Rio, fu faticoso anche dal punto di vista umano, con molte persone costrette a reinventarsi da zero”.
L’iniziativa si è svolta a ridosso di un altro anniversario di grande rilievo: il 14 dicembre di settant’anni fa veniva infatti istituito il Comitato per la Provincia.
“Fu un impegno condiviso da molti. Questo comitato nacque il 14 dicembre del 1955 e tutti i partecipanti dedicarono un grande impegno alla realizzazione della Provincia – ha dichiarato Roberto Risaliti, ex presidente del Comitato Area Pratese.
Il dibattito sul futuro delle Province è stato poi approfondito in un focus dedicato, con gli interventi del presidente Simone Calamai, del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, della storica Diana Toccafondi, che hanno offerto una riflessione sul ruolo attuale dell’ente e sulle sue prospettive nel nuovo contesto istituzionale e territoriale.
“Le Province hanno avuto nella storia d’Italia un ruolo fondamentale – ha sottolineato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – Purtroppo, dopo la riforma, continuano a esistere ma fortemente depotenziate, sia sul piano del personale sia su quello delle risorse. L’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella credo rappresenti una sollecitazione importante in questa direzione, perché sono convinto che in Italia i sistemi istituzionali debbano rispettare quanto stabilito dalla Costituzione: la convivenza e l’equilibrio tra Comuni, Province e Regioni – ha concluso Giani –
Prato merita di celebrare i trent’anni di una Provincia che ha saputo dare respiro e significato a un’identità territoriale molto forte”.
L’iniziativa rappresenta il primo appuntamento di un percorso di celebrazioni che culminerà, nel febbraio del prossimo anno, con la presentazione del volume “La Provincia dei pratesi. Un bene comune tra memoria e futuro”, a cura di Gianni Rossi.
Un libro che ripercorrerà le vicende del territorio in quei trent’anni, comprese quelle più dolorose, arricchito da contributi di grande rilievo, da Franco Cardini a Stefano Cecchi, e impreziosito da un cameo finale firmato da Piero Ceccatelli, quale suo ultimo lavoro e dono prezioso lasciato al territorio pratese.
“Oggi celebriamo un traguardo importante, fatto di storia, di persone, di sfide e risultati costruiti con impegno e dedizione attraverso il lavoro di tante persone – ha concluso Calamai – Oggi celebriamo anche un’idea di Provincia: non un’entità astratta né un semplice livello amministrativo – come ha più volte ricordato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – ma una parte essenziale della vita democratica della nostra Repubblica. Le Province sono istituzioni radicate nei territori, indispensabili per garantire servizi fondamentali come scuole e strade, e per assicurare coesione e sviluppo. Per questo dobbiamo lavorare insieme affinché la Provincia recuperi pienamente il ruolo che le spetta. Non può rimanere in un “limbo” indefinito su funzioni e risorse: servono chiarezza, strumenti adeguati e una visione condivisa per attuare davvero la Costituzione e rispondere alle esigenze delle comunità locali”.
L’evento si è concluso con un brindisi di saluto con i vini di Carmignano, serviti dai sommelier di Ais.


