PRATO – Si svolgerà il 24 ottobre a Palazzo Bastogi l’evento di presentazione del Progetto Sofig di cui il polo universitario di Prato è capofila di progetto e al quale partecipa con due laboratori: QuMAP con la dottoressa Vita Chiara (responsabile di progetto) e Leaar con il professor Andrea Belletti e il professor Andrea Marescotti.
Il progetto Sofig – La sostenibilità nelle filiere dei prodotti Dop e Igp della Toscana: condivisione di buone pratiche e accountability finanziato dal Psr della Regione Toscana (con la misura Cooperazione per azioni di supporto all’innovazione e servizi rivolti ai settori agricolo, forestale e agroalimentare) mira ad individuare buone pratiche relative alla sostenibilità delle filiere agroalimentari per l’implementazione di disciplinari di prodotti Dop e Igp anche attraverso la valorizzazione di sottoprodotti delle varie filiere coinvolte nel progetto.
I partner di progetto sono dislocati in tutto il territorio toscano e in particolare sono: Associazione Qupre Qualità e Origine Rete Toscana Dop Igp, Consorzio per la tutela e la valorizzazione dell’Olio extra vergine di Oliva Toscano Igp, Consorzio Tutela Pecorino Toscano Dop, Gruppo Mauro Saviola srl, Isis Leopoldo II di Lorena ed avvalendosi della consulenza di Sandro Pagnini.
LEAAR – Laboratorio economia agricola agroalimentare rurale
Il laboratorio svolge analisi di filiera, sistemi produttivi locali, distretti agroalimentari; organizzazione economica dei produttori agricoli e rapporti tra imprese; Analisi delle forme di commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari; modalità innovative e forme di filiera corta; Qualità dei prodotti agroalimentari e impiego di strumenti di gestione e di differenziazione della qualità; marchi collettivi; indicazioni geografiche; certificazioni; Diversificazione delle aziende agricole; agriturismo, turismo rurale, attività didattiche.
Il Laboratorio QuMAP – Qualità delle Merci e Affidabilità del Prodotto
Il lab svolge la sua attività di ricerca nei seguenti ambiti: analisi del processo produttivo, utilizzo e controllo delle merci; applicazione di modelli di economia circolare attraverso il riciclo dei materiali, sostituzione dei prodotti e processi più inquinanti o meno efficienti, e riutilizzo degli scarti come materie prime seconde; ottimizzazione dei processi con l’aumento delle rese di prodotti finiti; caratterizzazione e certificazione di prodotto e/o processo e la tutela delle biodiversità tipiche nel settore agro-alimentare.