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Una installazione sonora nel chiostro del Museo dell’Opera del Duomo di Prato

L'installazione di Giacomo Bonciolini è dedicata all'uomo, alla natura e al dialogo interreligioso. Sabato 26 l'inaugurazione

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PRATO – Continua il dialogo tra arte antica e contemporanea all’interno del Museo dell’Opera del Duomo di Prato. Nel chiostro romanico della cattedrale si trova Il respiro del tempo, installazione sonora dell’artista Giacomo Bonciolini, donata al Museo dalla galleria Die Mauer.

Sabato 26 ottobre alle 15.30 è in programma l’inaugurazione dell’opera, alla presenza dell’autore.

Già a partire dagli anni Novanta, con l’installazione delle opere di Robert Morris e Giuliano Giuman, l’antico e suggestivo chiostro romanico si è aperto al contemporaneo, creando un ponte tra la collezione del Museo e l’arte del nostro tempo. Una vocazione e una attitudine confermate dalla presenza in cattedrale del presbiterio realizzato da Morris e del sepolcro dei vescovi di Giuseppe Spagnulo.

Bonciolini si inserisce in questo progetto per arricchire il percorso espositivo del Museo e lo fa in modo originale e suggestivo con una installazione sonora. L’opera si compone di una pianta di gelsomino, che parte da terra e si arrampica su una delle pareti del chiostro, nella quale sono stati inseriti dei piccoli altoparlanti in alluminio e metallo che emettono dei suoni e delle parti recitate da una voce narrante. Una attrice legge piccoli brani tratti dalle principali tradizioni religiose: cristianesimo, taoismo, induismo, buddismo e anche un testo di Rumi, mistico di ispirazione islamica.

“Grato a tutte le religioni per averci indicato percorsi di comprensione di un Infinito perenne che anche la scienza contemporanea non riesce ad avvicinare e a spiegare – dice Giacomo Bonciolini – ho cercato in quest’opera di realizzare una sintesi, avendo come punto di partenza l’auspicio di un maggiore dialogo interreligioso». L’idea dell’artista è quella di offrire «spunti di riflessione su quanto di misterioso vi sia ancora nella realtà che percepiamo intorno a noi e su quanto sia articolato il rapporto fra uomo e natura, che diventa in questo caso, punto di partenza per percepire e indagare il rapporto fra l’uomo e il divino”,

Il lavoro di Bonciolini, originario di Monsummano, inizia nella seconda metà degli anni Settanta con lavori di ispirazione dadaista e futurista. Con la sua ricerca sperimenta il rapporto tra il suono, la musica e l’arte.

La nuova installazione arriva al termine di un lavoro iniziato durante la direzione di Claudio Cerretelli e si conclude con la nuova direttrice del Museo dell’Opera del Duomo Veronica Bartoletti. “Con questa opera si arricchisce il nostro percorso espositivo – commenta Bartoletti –; il Museo non custodisce soltanto il prezioso patrimonio storico e artistico della Chiesa di Prato, ma intende aprirsi sempre di più all’arte e alla bellezza, per rendere le esperienze di visita sempre più suggestive e coinvolgenti. Ringraziamo Die Maur per la generosa collaborazione”

Alla presentazione di sabato 26 ottobre, aperta a tutti gli interessati, partecipano il vicario generale e direttore dell’ufficio diocesano per i beni culturali monsignor Daniele Scaccini, la direttrice Veronica Bartoletti, il presidente dell’Opera del Duomo di Prato Claudio Cerretelli, Meri Marini e Carlo Chiavacci della galleria d’arte Die Mauer e il curatore Piergiorgio Fornello.

© Riproduzione riservata

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