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PRATO – “La Toscana che verrà non può fare a meno delle micro e piccole imprese, che costituiscono il 99,5% del tessuto produttivo regionale e rappresentano lavoro, identità e coesione sociale. Senza politiche capaci di sostenerle rischiamo di disperdere un patrimonio unico di competenze e valori”. Lo dichiara Luca Giusti, presidente di Confartigianato Imprese Prato, presentando le proposte che l’associazione ha rivolto ai candidati alle elezioni regionali 2025 durante l’incontro del 6 ottobre alla Manifattura Tabacchi di Firenze, con i tre candidati alla presidenza della Regione Toscana: Antonella Bundu per la lista civica di Toscana Rossa, Eugenio Giani per la coalizione di Centrosinistra e Alessandro Tomasi per quella di centrodestra.
Giusti sottolinea come le sfide per la Toscana abbiano carattere generale, ma anche declinazioni territoriali ben precise: “Servono strumenti concreti per accompagnare le imprese nella transizione digitale ed ecologica, occorre investire nel capitale umano e nella formazione dei giovani, ridurre la burocrazia e contrastare l’abusivismo. Senza credito e finanza accessibili – prosegue – le imprese non possono crescere, così come senza politiche per l’attrattività dei territori rischiamo di perdere le nostre botteghe storiche e con esse un pezzo dell’identità toscana.”
Per quanto riguarda Prato, Giusti evidenzia con forza la centralità del distretto:
“Il futuro della Toscana passa da Prato e dal suo distretto tessile, riconosciuto a livello mondiale per la capacità di innovare. È qui che si sta sperimentando la moda circolare e chiediamo alla Regione che Prato diventi l’hub regionale per l’economia circolare, un laboratorio aperto al mondo, e che venga rafforzato il sostegno a export e internazionalizzazione.”
Il presidente di Confartigianato Imprese Prato richiama infine il tema delle infrastrutture: “Senza collegamenti adeguati la competitività si riduce. È indispensabile ripristinare le fermate dell’alta velocità a Prato, migliorare la viabilità con Firenze e la Valbisenzio e rigenerare spazi produttivi per ospitare nuove attività. Questo significa futuro per il nostro territorio e per le nostre imprese.”
“Le imprese artigiane – conclude Giusti – hanno sempre dimostrato di saper trasformare le difficoltà in opportunità. Ora tocca alla politica regionale fare la propria parte, mettendo l’artigianato e la manifattura al centro delle strategie di sviluppo della Toscana.”


