Getting your Trinity Audio player ready...
|
PRATO – È polemica sulla trasmissione L’aria che tira di La7, condotta da David Parenzo, e la rappresentazione del distretto di Prato.
A intervenire è Confartigianato che ritiene necessario prendere posizione “contro la narrazione distorta e fuorviante che è stata proposta sul distretto produttivo di Prato. Ancora una volta, un caso circoscritto è stato strumentalizzato per offrire al pubblico un’immagine negativa e ingiusta di una realtà industriale che rappresenta un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale”.
“Con questa lettera aperta – dice l’associazione di categoria – vogliamo denunciare l’approccio mediatico superficiale che danneggia la reputazione di migliaia di imprenditori onesti e ribadire con forza che Prato non è sinonimo di illegalità e sfruttamento, ma un esempio di competenza, innovazione e rispetto delle regole. Invitiamo quindi il dottor Parenzo a venire di persona per conoscere la vera essenza del nostro distretto, affinché l’informazione torni a essere completa ed equilibrata”.
Questo il testo della lettera
Gentile dottor Parenzo,
dopo aver assistito alla puntata del 19 febbraio scorso de “L’aria che tira”, non possiamo che esprimere profonda indignazione per il modo in cui è stato trattato il tema del distretto produttivo di Prato. Ancora una volta, un focus su una piaga certamente esistente nella nostra realtà, è stato strumentalizzato per confezionare una narrazione sensazionalistica e fuorviante, capace solo di gettare discredito su un intero comparto industriale.
Parlare di un presunto “sistema Prato” assimilabile a un’organizzazione criminale è non solo una semplificazione grossolana, ma una mistificazione che danneggia profondamente l’immagine della città e delle migliaia di imprese oneste che la rappresentano. Una lettura superficiale e a tesi preconfezionata che ignora volutamente la complessità e la ricchezza di un distretto che è fiore all’occhiello del Made in Italy, con un ruolo chiave nella bilancia commerciale nazionale.
Chi ha scelto di descrivere Prato con toni allarmistici ha deliberatamente trascurato un aspetto fondamentale: la stragrande maggioranza degli imprenditori opera nella piena legalità, creando occupazione, innovazione e sviluppo economico. Ogni giorno affrontiamo sfide enormi, tra concorrenza internazionale e normative sempre più stringenti, e lo facciamo con professionalità e determinazione. La vostra trasmissione ha preferito invece ridurre tutto a un racconto scandalistico, dimenticando di dare voce a chi costruisce, anziché distruggere.
L’illegalità esiste, nessuno lo nega. Ma è una piaga che colpisce prima di tutto noi imprenditori onesti, e che combattiamo quotidianamente con azioni concrete, non con parole vuote. Equiparare il distretto intero a una realtà di sfruttamento e illegalità è un’operazione tanto facile quanto irresponsabile.
Se davvero vuole raccontare Prato, la invitiamo a venire di persona. Venga a vedere con i suoi occhi cosa significa lavorare nel nostro distretto, ascolti anche chi ogni giorno porta avanti con orgoglio e sacrificio un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale. Un’informazione seria e completa non ha paura della complessità, ma la affronta con responsabilità e onestà intellettuale.
L’aspettiamo, dottor Parenzo. Non se ne pentirà. E scoprirà che non ne soffrirà nemmeno l’audience. Il pubblico, ne siamo certi, sa apprezzare anche il lato buono delle cose.
E, sempre e soprattutto, la verità.
La posizione di Fratelli d’Italia
“A Prato, da troppo tempo purtroppo, esistono e convivono due distretti paralleli, che sono però completamente scissi. Uno è sano e virtuoso. L’altro, illegale e corrotto. Assimilare quindi due realtà distinte e disgiunte, che sono l’una l’esatto contrario dell’altra, non solo porta ad una narrazione, anche mediatica, come ha correttamente sottolineato Confartigianato, incompleta e ingiusta, poiché priva di tutti gli elementi oggettivi di un contesto ampio e distinto, ma va anche e soprattutto a danno proprio di un distretto trasparente e connotato dal lavoro e dal sacrificio”. Lo scrivono, in una nota, il deputato pratese Chiara La Porta e il capogruppo in consiglio comunale a Prato di Fratelli d’Italia Tommaso Cocci.
“A Prato, da sempre, si produce, letteralmente, qualità, unica per l’Italia e per il mondo – proseguono – Il nostro tessuto produttivo di imprese, migliaia, si contraddistingue per l’export del brand made in Italy e non deve essere commissionato a quelle sacche di illegalità, di cui è innegabile l’esistenza, che vanno duramente contrastate attraverso ogni possibile strumento di legalità. Il governo Meloni, in quest’ottica, ha rafforzato norme ad hoc proprio per combattere la concorrenza sleale perpetrata da imprese fantasma che minano dolorosamente la salute di quelle pulite. Per anni confronti e dibattiti a viso aperto sono stati solo accennati e a voce bassa, per il timore che la reputazione del distretto sano potesse subire conseguenze gravi. È oggi evidente che si sia trattato di una strategia non funzionale, che ha permesso una sproporzionata propagazione del fenomeno criminale. Sono anni che denunciamo l’esistenza del distretto parallelo , mentre la sinistra cittadina si poneva in modo attendista tra sfruttati e sfruttatori di quel sistema illegale. Fratelli d’Italia, ad ogni livello, promuove le imprese oneste del territorio ed è proprio in quest’ottica che abbiamo fortemente voluto la creazione di un ufficio Europa a Prato, che verrà inaugurato nei prossimi giorni dal nostro eurodeputato Francesco Torselli. Si tratterà di un punto di accesso privilegiato per il nostro sistema produttivo, mai ideato da coloro che da anni governano la nostra città. Combattiamo insieme le sacche di illegalità, valorizziamo e tuteliamo il distretto sano, famoso in tutto il mondo. È arrivato il momento di fare fronte comune e di discutere, finalmente, ad alta voce“.
L’intervento del Pd
“Il fenomeno dello sfruttamento è profondamente radicato e non può essere ridotto a una semplice divisione tra distretto ‘sano’ e ‘parallelo’. La preoccupazione espressa dalle categorie economiche, che condividiamo, non è solo una questione etica e di giustizia sociale, ma un problema che incide sullo sviluppo del nostro tessuto produttivo”. Lo dichiara Aksel Fazio, coordinatore della segreteria provinciale e responsabile lavoro Pd Prato.
“Le semplificazioni e gli slogan possono fare rumore ma non risolvono i problemi. Serve un approccio complesso che coinvolga tutte le forze politiche, sociali ed economiche del territorio. La situazione attuale ci richiama alla responsabilità sul futuro della città e ci spinge a intraprendere azioni decise contro chi trae profitto dallo sfruttamento, generando una competizione al ribasso che danneggia l’intero sistema produttivo. È necessario elaborare un piano industriale territoriale con una visione di lungo periodo, per non lasciare zone d’ombra che diventino terreno fertile per illegalità e criminalità”.
“Serve – conclude – un patto sociale ampio, fondato sulla collaborazione e sulla responsabilità condivisa, per contrastare efficacemente lo sfruttamento e promuovere la legalità nel nostro distretto. Il Partito Democratico sta lavorando a un percorso aperto a tutte le forze della città per difendere il lavoro e le realtà produttive virtuose. Vogliamo rafforzare i controlli nei luoghi di lavoro aumentando gli ispettori e migliorando il coordinamento tra istituzioni. Al contempo, intendiamo sostenere le imprese che operano nella legalità attraverso incentivi mirati. È fondamentale tutelare le vittime di sfruttamento garantendo supporto legale, psicologico e concrete opportunità di lavoro dignitoso. La lotta allo sfruttamento è anche un’opportunità per valorizzare e rafforzare le nostre eccellenze, a partire dall’economia circolare che caratterizza il distretto pratese. In un momento di forte pressione sui costi energetici e di normative europee ancora inadeguate a riconoscere le peculiarità del nostro sistema produttivo, contrastare l’illegalità significa creare le condizioni per il successo delle imprese virtuose. È nell’interesse dell’intera filiera investire in questa direzione. Sollecitiamo il governo a rispondere alle richieste delle parti sociali e ad applicare con determinazione le norme sulla responsabilità solidale e sullo sfruttamento lavorativo. La battaglia per la giustizia sociale e lo sviluppo sostenibile del nostro distretto richiede l’impegno di tutte le forze politiche. Solo facendo squadra potremo ottenere risultati concreti e duraturi”.