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Confcommercio, 700 nuove aziende iscritte in un anno a Prato

Il presidente Spampani e il direttore Tempestini: "Sicurezza, turismo e distretti del commercio le sfide guardando al futuro”

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PRATO – Numero positivi per Confcommercio Prato, associazione di categoria in crescita e che guarda al futuro. 

Settecento nuove aziende entrate nella base associativa: si chiude così il 2024 di Confcommercio, che registra un saldo globale del +3% rispetto all’anno precedente, confermando una crescita costante.
Il dato è stato annunciato dal presidente Gianluca Spampani e dal direttore Tiziano Tempestini, nel corso di un appuntamento per stilare un bilancio sull’anno quasi concluso e per tracciare le sfide 2025.
“L’incremento costante della nostra base associativa – commentano Spampani e Tempestini – si riflette sulla nostra autorevolezza. Siamo sempre più solidi nel rappresentare una platea molto ampia di aziende del territorio, presso tutti i contesti istituzionali. Oltre a questo, lo sviluppo associativo ci consente di fornire servizi ogni anno più all’avanguardia alle nostre aziende, migliorando la nostra struttura organizzativa”.
“Il 2024 che si chiude è stato un anno ancora contrassegnato da una diffusa debolezza dei consumi. Le famiglie sono rimaste destabilizzate dagli sbalzi dell’inflazione, dall’aumento dei tassi d’interesse, dai costi energetici e da quelli delle materie prime. Tuttavia, per quel che concerne i nostri settori, il rinnovo in senso migliorativo del contratto del commercio ha contribuito a ricreare un clima di fiducia nell’ultima parte dell’anno”.
“Se guardiamo invece all’andamento delle imprese associate, il giudizio resta in controluce. Il 2024 è stato un anno positivo per le attività della ristorazione, sufficiente per quella base di turismo che Prato riesce ad attrarre e di generalizzata sofferenza per il commercio”.
Per cambiare ulteriormente passo nel 2025, sostiene allora Confcommercio, sarà indispensabile intervenire su almeno tre fronti: sicurezza, turismo e distretti del commercio.
Sulla sicurezza – commentano presidente e direttore – si deve fare di più. Le ricorrenti spaccate delle ultime settimane hanno generato un clima di sconforto presso le attività. Bisogna assolutamente evitare che questi fenomeni diventino cronici, perché il lavoro delle aziende e l’immagine della città patiscono conseguenze enormi. Ci aspettiamo quindi una risposta inevitabilmente robusta”.
Sul fronte del turismo, abbiamo accolto con soddisfazione il percorso che questa amministrazione sta portando avanti nei confronti della Dmo. Crediamo che Prato abbia le carte in regola per attrarre in modo costante flussi qualificati, e che questo nuovo organismo, presidiato da figure manageriali, possa concretizzare un salto di qualità necessario. Per essere più ambiziosi e competitivi a livello regionale, infatti, non possiamo prescindere da quella che è oggi la principale leva economica del paese”.
Poi c’è, naturalmente, il fronte del commercio. “La nostra Confederazione ha evidenziato a più riprese come i centri storici stiano attraversando un progressivo processo di desertificazione commerciale. Per contrastare questa tendenza, che incide a cascata sul tessuto economico, sulla residenzialità e sulla sicurezza, sono indispensabili una serie di azioni. La proposta avanzata in questi giorni dalla sindaca Bugetti, quella di un grande parcheggio interrato in piazza Mercatale, rappresenta sicuramente una prospettiva importante per lo sviluppo dei flussi in città. Allo stesso modo, la programmazione di un grande evento culturale per il mese di giugno è un passo che ci trova concordi, perché quella degli appuntamenti di spessore è una partita cruciale per mettere Prato sulla mappa, più di quanto non lo sia già”.
“Gli altri tasselli – concludono Spampani e Tempestini – riguardano il ritorno in centro di una funzione prioritaria come quella esercitata da scuole e università e la creazione dei distretti del commercio. Abbiamo già avuto prova di come e quanto i flussi generati dagli studenti impattino positivamente, ad ogni livello: dobbiamo consolidarli e incentivarne di nuovi. Quanto ai Distretti, quei contesti che in Italia se ne sono dotati stanno raccogliendo risposte ottime. Devono essere posti al centro dell’agenda della Regione Toscana e Prato può essere la città pilota”.

© Riproduzione riservata

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