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Dazi Usa, Confcommercio: “Prato a rischio impoverimento indiretto”

L'associazione di categoria: "Serve un'azione immediata per difendere il tessuto economico e sociale del territorio"

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PRATO – “L’accordo tra Ue e Usa sui dazi restituisce un margine di certezza in un contesto che finora era rimasto instabile, ma il costo sarà comunque alto. Si prospettano conseguenze impattanti sull’economia italiana, e su quella dei singoli territori. Il fatto che la città più colpita sarà Firenze induce una riflessione sulla situazione di Prato“.

A dirlo è Confcommercio, che manifesta così preoccupazione per uno scenario geopolitico internazionale che, con i dazi fissati al 15 per cento, determinerà ricadute materiali ovunque.

“Naturalmente – evidenzia l’associazione – parliamo di una forma di impoverimento indiretto. La stretta vicinanza con Firenze e con il suo sistema economico, che vede collegate filiere, commesse, logistica e specializzazione produttiva, può riflettersi sulle imprese dei nostri settori, sui servizi, sui consumi. Un mondo con più dazi, ha del resto dichiarato il nostro presidente Carlo Sangalli, è un mondo peggiore. Senza fiducia si apre una fase di de-globalizzazione costosa per tutti”.

Come ha evidenziato la confederazione a livello nazionale, si tratta ora di chiarire se la soglia dei dazi livellati al 15 per cento sulle merci europee esportate negli Stati Uniti sia comprensiva dei dazi preesistenti. Il “costo” dell’accordo è, comunque, rilevante. Oltre ai dazi, si prevedono, infatti, impegni europei ad acquisti di energia dagli Usa per 750 miliardi di dollari, ad investimenti aggiuntivi negli Stati Uniti per 600 miliardi di dollari e ad importanti acquisti di sistemi di difesa.

La riflessione si sposta poi sui singoli territori, come Prato, dove l’interconnessione tra produzione locale e mercati esteri è quotidiana e strutturale. Il comparto tessile, l’artigianato, la logistica, i servizi connessi al commercio internazionale: ogni anello della catena rischia di subire contraccolpi.

Per Confcommercio “È necessario un impegno costante da parte delle istituzioni, ad ogni livello, per mantenere sempre aperto un canale di dialogo con gli Stati Uniti e scongiurare ulteriori scenari che potrebbero rivelarsi irreversibili. I dazi colpiscono la manifattura, ma anche il commercio, il lavoro e la tenuta sociale del territorio”.

L’associazione segnala inoltre come, in un contesto già complesso per molte imprese e per la città in generale, l’aggravarsi delle condizioni internazionali possa provocare un rallentamento ulteriore della crescita, ostacolando gli investimenti e riducendo la fiducia.

© Riproduzione riservata

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