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PRATO – Il distretto tessile di Prato punta a diventare modello per le politiche europee sul tessile.
Un obiettivo ambizioso che Comune e categorie economiche e sociali, riuniti nel Tavolo del distretto, vogliono raggiungere attraverso un percorso a tappe che mostrerà le capacità, le competenze, la tradizione e l’innovazione di un tessuto produttivo che ha la sostenibilità e l’economia circolare nel suo Dna. Si parte da un dato emblematico. Prato è la capitale mondiale del cardato riciclato, ne produce ben l’80 per cento e il primo distretto tessile d’Europa e crede fermamente di poter collaborare con le istituzioni europee per scrivere una normativa che aiuti il settore a essere veramente sostenibile. Prato vuole incidere sulle grandi scelte relative a sostenibilità, innovazione, economia circolare.
Il percorso, frutto di un lavoro propedeutico che ha già portato il Tavolo del distretto a Bruxelles, si compone di quattro tappe. Si inizia il 27 e 28 maggio a Prato, con i Prato Textile District Days, una due giorni di confronto pubblico, genesi di un percorso strategico per affrontare le sfide normative, di sostenibilità e di filiera che attendono il settore. Il percorso avviato a Prato troverà un importante seguito istituzionale a Bruxelles il 3 giugno 2025. In questa data, il distretto tessile pratese si presenterà direttamente al Parlamento Europeo con l’iniziativa Prato Textile District: Identity, Innovation, Sustainability, un incontro per influenzare attivamente le decisioni europee su temi cruciali come l’ecodesign, la responsabilità estesa del produttore (Epr) e il passaporto digitale dei prodotti tessili.
Sempre a Bruxelles, nei due giorni seguenti, dal 4 al 5 giugno, la partecipazione con uno stand alla Textile Recycling Expo, prima fiera europea dedicata al riciclo tessile, con Prato protagonista in quanto modello di eccellenza nel riciclo meccanico della lana e nella produzione sostenibile. In autunno, il quarto e ultimo appuntamento del 2025, a Rimini dal 4 al 7 novembre 2025, la partecipazione ad Ecomondo, fiera leader in Europa per la transizione ecologica, con Prato Textile District presente per la prima volta come espositore ufficiale.
L’iniziativa è stata illustrata questa mattina (20 maggio) nel Salone consiliare del Comune insieme ai rappresentanti del Tavolo di Distretto, in cui siedono le categorie economiche e sindacali, e del Museo del Tessuto di Prato, che ospita Prato District Days. In questa occasione della due giorni sarà anche presentato il progetto europeo NetZero District, che vede il Comune di Prato nel ruolo di capofila. Sono intervenuti la sindaca Ilaria Bugetti, l’assessora all’innovazione, sviluppo economico ed economia circolare Benedetta Squittieri, l’assessore alla transizione ecologica Marco Biagioni, il direttore del Museo del Tessuto Filippo Guarini e i rappresentanti degli enti protagonisti dell’evento.
“Questi giorni non rappresentano solo un’occasione per raccontare il nostro distretto – afferma la sindaca Ilaria Bugetti – ma costituiscono una tappa fondamentale di un percorso orientato al futuro. Il nostro obiettivo è affrontare temi fondamentali come la sostenibilità e l’innovazione, mantenendo al contempo l’elevata qualità che da sempre contraddistingue le aziende del nostro territorio. Sebbene non possiamo modificare le dinamiche economiche globali, possiamo decidere come intervenire per trasformare il modo di fare impresa. D’altronde una crisi strutturale come questa ci ha messo di fronte a due strade: soccombere o provare a reinventarci. Noi abbiamo scelto la seconda”.
“Saranno due giornate di confronto con i protagonisti del distretto, le associazioni di categoria e i sindacati, durante le quali approfondiremo le sfide che si attendono – sostiene l’assessora Squittieri – Verrà presentata anche la piattaforma SicurFad, sottolineando la sua importanza per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro. Inoltre, metteremo in luce il lavoro che stiamo conducendo a livello europeo sul tema della carbon neutrality: un distretto tessile che investe in sostenibilità e nell’efficientamento energetico non solo rende le proprie aziende più competitive, ma contribuisce anche al raggiungimento della neutralità climatica, come stiamo dimostrando attraverso la collaborazione con la Commissione Europea”.
È intervenuto anche l’assessore alla Transizione ecologica Marco Biagioni, il quale ha sottolineato la centralità di Prato nel tema dell’economia circolare: “Prato è stata selezionata dalla Commissione Europea tra le 100 città che dovranno raggiungere la neutralità climatica entro il 2030 – sostiene l’assessore – Si tratta di un riconoscimento importante, frutto dell’impegno congiunto del Comune e delle associazioni di categoria. Noi come città di Prato abbiamo deciso di puntare innanzitutto su quello che è il nostro tema caratterizzante e su cui siamo capofila a livello italiano, ossia il tema dei distretti e dell’economia circolare. Insieme a Bergamo, Roma e Parma abbiamo deciso di portare avanti un progetto che si occuperà di approfondire e fare degli studi sul tema dell’efficientamento energetico e della gestione delle risorse idriche, sempre con uno sguardo alla competitività delle imprese. I primi fondi europei saranno destinati alla realizzazione di studi approfonditi che permettano che possano supportare le aziende in questo percorso”.
Davide Maione, segretario generale di Confartigianato: “Portare le istanze dell’artigianato pratese all’attenzione delle istituzioni europee è un’opportunità di grande rilevanza, perché è proprio a quel livello che oggi si decidono le sfide cruciali per il futuro dell’industria tessile”.
“Con il lancio della piattaforma SicurFad, mettiamo al centro la sicurezza sul lavoro, un tema per noi fondamentale e su cui vogliamo essere protagonisti”, dice Valentina del Confetto di Filctem Cgil in rappresentanza anche di Cisl e Uil.
Luca Benedetti neo presidente di Cna Filiera della moda Toscana Centro sottolinea i temi urgenti su cui il distretto chiede attenzione:”La normativa sull’End of waste tessile, la responsabilità estesa dei produttori (Epr), il regolamento Reach sulla concertazione di determinate sostanze chimiche nei prodotti tessili e il passaporto digitale. Tutti temi centrali per il distretto tessile di Prato che, malgrado le difficoltà degli ultimi anni, ha tutte le caratteristiche per essere ancora un punto di riferimento importante per l’industria manifatturiera italiana, visti gli elementi che lo caratterizzano: resilienza produttiva, specializzazione e filiera integtrata, innovazione e sostenibilità, grande capacità di adattamento e identità territoriale e know how storico”.
“Al di là dei contenuti che saranno veicolati nei Textile Days, è importante il metodo di lavoro che Prato ha adottato per definire le proprie posizioni: la collaborazione, la ricerca del coinvolgimento di tutti gli attori del distretto, la condivisione delle istanze – afferma Francesco Marini, presidente della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana NordE’ grazie a questo modo di approcciare il tema del tessile, del suo futuro e della valorizzazione di ciò che è già oggi che un’intera comunità può mostrarsi compatta di fronte alle istituzioni nazionali ed europee. Prato soffre dei problemi del settore moda ma si sta battendo bene nel difficilissimo mondo della competizione internazionale del settore: questo perché ha saputo partire dal suo patrimonio di conoscenze sedimentate per evolvere utilizzando tutto ciò che l’innovazione può metterci a disposizione per la progettazione e la realizzazione materiale dei prodotti, l’organizzazione della filiera, la promozione su mercati consolidati e nuovi. Questa ‘due giorni’ è un momento di sintesi che serve a chiudere il cerchio del lavoro fatto e a prepararci ai passi che ci attendono“.
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Il logo
Il logo di Prato Textile District, nato da un lavoro di condivisione del Tavolo di Distretto, è un segno forte, essenziale, denso di significati. Un’identità visiva capace di rappresentare, in modo immediato e autorevole, la natura evolutiva del distretto: un ecosistema produttivo che intreccia tradizione manifatturiera e transizione digitale, radicamento territoriale e apertura globale.
La forma grafica a sinistra richiama chiaramente il motivo della resca (o spina di pesce), tipico intreccio tessile in uso a Prato, ma anche le coperture dei capannoni industriali, ilotti produttivi, la geometria urbana del distretto. È un omaggio al paesaggio industriale pratese, alla sua organizzazione razionale e al suo saper fare storico.
Il passaggio da sinistra a destra – dalla trama fitta e materica alla scomposizione in unità minime digitali (quasi dei bit) – racconta l’evoluzione del distretto: dal tessuto fisico al codice digitale (componente di servizio, tracciabilitàt, tecnologia di sviluppo, eccetera), senza perdere continuità con il proprio na (infatti i bit 0 e 1 richiamano il motivo della tela).
Il piccolo quadrato staccato dal motivo principale, simboleggia la scintilla della creatività pratese, il frammento di sapere, la parte che esplora nuovi orizzonti, che costituisce la vera ricchezza del tessuto pratese.
Il pittogramma nel suo complesso è un segno che diventa bandiera, simbolo condiviso, rappresentazione astratta ma leggibile di una comunità produttiva in trasformazione.
Il logotipo, con il suo carattere tipografico solido, nitido, istituzionale, garantisce autorevolezza e chiarezza. Unisce immediatezza comunicativa e forza simbolica, valorizzando la credibilità e l’identità internazionale del distretto.
Un logo che non è solo firma, ma posizione, visione, prospettiva.