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PRATO – Graduatorie infinite e poche assunzioni che non coprono nemmeno il turn over. “Così si compromette la qualità dell’intero sistema pubblico d’istruzione”.
A lanciare l’allarme è Rocca Luigi, segretario territoriale della Uil Scuola di Prato, che denuncia una situazione sempre più insostenibile per il personale Ata e docente, aggravata da una cronica assenza di investimenti strutturali.
“A livello nazionale – continua Uil Scuola nella nota –, le 10348 assunzioni previste per il personale Ata a fronte di 10615 pensionamenti ed oltre 30mila posti scoperti sono un vero e proprio schiaffo al precariato. Ma la situazione non è migliore per il personale docente: decine di migliaia di cattedre restano vacanti, coperte solo temporaneamente da supplenze, spesso assegnate in ritardo, con ricadute gravi sulla continuità didattica e sulla qualità dell’insegnamento”.
I dati regionali e provinciali, non sono più confortanti: “La ripartizione delle assunzioni del personale Ata della Toscana, 515 CS, 42 AT, 163 AA mostra un numero di assunzioni gravemente insufficienti. Le graduatorie continuano a contare un numero elevatissimo di candidati. Nella provincia di Prato, si stimano oltre 500 persone in graduatoria, e per alcune di esse si prevede un’attesa fino a 10 anni per un contratto a tempo indeterminato, mentre nel frattempo si continuano a stipulare contratti con scadenza al 30 giugno. Questi dati confermano il trend del precariato storico”.
“A Prato, quasi la metà delle segreterie, collaboratori scolastici e personale tecnico lavorano in condizioni di sotto-organico cronico. Ogni anno l’organico aggiuntivo richiesto dai dirigenti scolastici viene puntualmente autorizzato solamente in parte. Allo stesso tempo, molti insegnanti precari affrontano ogni anno l’incertezza di un contratto a termine, pur avendo alle spalle anni ed anni di servizio”.
Per Rocca i dati confermano un’assenza d’investimenti strutturali sul personale scolastico: “I lavoratori vengono ancora una volta trattati come una variabile secondaria del sistema, sacrificato in nome di logiche emergenziali. È tempo che chi gestisce questa macchina complessa metta al centro il rispetto delle persone, non solo quello dei numeri”.
La situazione è aggravata da un sistema di assunzioni complesso e datato, con normative vecchie di oltre 25 anni. Le quote riservate a categorie protette stanno riducendo le assunzioni dalle graduatorie ordinarie, alimentando precariato e malcontento sia tra il personale Ata che tra gli insegnanti storicamente inseriti in graduatoria.
“Le normative vanno urgentemente riviste e le assunzioni devono essere estese all’intero organico vacante – conclude il segretario della Uil Scuola di Prato – Non è possibile continuare a trattare il personale scolastico come un bancomat da cui attingere solo nei momenti di emergenza. La scuola, e soprattutto i ragazzi, stanno pagando un prezzo altissimo per questa gestione miope e disattenta. Servono rispetto, visione e investimenti strutturali per garantire un futuro certo alla scuola pubblica italiana”.


