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PRATO – Ridurre l’impronta ambientale dell’industria tessile, affrontare l’emergenza rappresentata da Pfas e microplastiche, e trasformare l’acqua da rifiuto a risorsa: sono stati questi i temi al centro dell’evento promosso da De Nora – multinazionale italiana quotata su Euronext Milan, leader nelle tecnologie elettrochimiche e pioniera nell’idrogeno verde e nelle soluzioni sostenibili – svoltosi questa mattina (3 ottobre) a Prisma, hub dell’innovazione del distretto tessile pratese.
Quarto settore per consumo idrico in Europa, con un contributo pari al 20 per cento dell’inquinamento idrico globale, legato principalmente alle attività di tintura e finissaggio, il comparto tessile è osservato speciale da parte delle istituzioni e oggetto di crescenti regolamentazioni sovranazionali in materia ambientale.
L’evento ha visto la partecipazione dell’Ing. Gerardo Sansone, Dirigente nell’ambito della Struttura di missione per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche, di esperti di settore, ricercatori e aziende attive nel comparto tessile e nell’ambito dell’innovazione tecnologica, tra cui: Aquafil, Cnr Stiima, Next Technology, Cecilia Polizzi (Dipartimento di Ingegneria Civile ed ambientale dell’Università di Firenze) e De Nora stessa.
Tra i temi di discussione è emerso anche quello dei Pfas e microplastiche, due categorie di inquinanti particolarmente pericolosi per l’ambiente e per la salute, che richiedono nuove tecnologie di trattamento delle acque reflue. L’intervento di Cristian Carboni – business development manager di De Nora water techonology e presidente dell’International Ozone Association – si è focalizzato sull’evoluzione normativa in Italia e Europa e sulla presentazione di nuove tecnologie che possono contribuire alla riduzione dell’impronta idrica e carbonica delle aziende.
Particolare attenzione è stata inoltre dedicata al contesto pratese, dove la presenza di una filiera tessile integrata e di consorzi di depurazione avanzati rappresenta un terreno fertile per l’adozione di modelli sostenibili. L’evento ha dunque rappresentato un’importante occasione di confronto per tutto il territorio, con l’obiettivo di sostenere le imprese locali nella transizione verso modelli produttivi più circolari.


