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PRATO – Marco Biagioni, segretario PD Prato interviene a proposito dell’aggressione subita dagli agenti della Digos, stamani 17 novembre, impegnati nelle attività di ordine pubblico durante una manifestazione sindacale organizzata da lavoratori pakistani e di altre nazionalità.
“Oggi – dice – una delegazione del PD Prato ha partecipato al presidio davanti a Euroingro per portare solidarietà ai lavoratori, ai rappresentanti del Sudd Cobas e agli agenti della Digos aggrediti. A loro va la nostra piena vicinanza. Attaccare i lavoratori in sciopero significa attaccare la Costituzione. Ma l’aggressione di oggi non è un evento isolato. È la manifestazione più estrema di un modello che vive sulla ricattabilità delle persone e sulla violazione sistematica dei diritti. La violenza serve a mantenere lo sfruttamento nell’ombra. Prato non può permetterlo. Respingiamo con forza la narrazione su base etnica che alcune forze politiche stanno cavalcando in queste ore: è una mistificazione che sposta l’attenzione dalle responsabilità reali”.
“Prato – prosegue – non vive un conflitto ‘importato’, non esistono distretti paralleli. Le aziende sono italiane, anche quando i titolari hanno passaporto cinese. La struttura del profitto è intrecciata con il Made in Italy, con le grandi firme e con i marchi che prosperano sull’opacità delle subforniture. Quando si trasforma una questione di potere, di ricatto e di classe in una questione di nazionalità, non si difende la legalità ma lo status quo, e nel peggior modo possibile. Condividiamo l’appello di Abiti Puliti rilanciato dai lavoratori e ci opponiamo allo scudo penale del DDL PMI: serve un nuovo modello fondato sulla responsabilità della filiera. Senza responsabilità in solido chi sta in cima alla catena potrà continuare a dichiararsi estraneo mentre lucra sul sommerso”.


