|
Getting your Trinity Audio player ready...
|
PRATO – “Nell’epoca dell’intelligenza artificiale, è necessario un adeguamento della legge 65/2014 per superare gli attuali vincoli urbanistici che frenano lo sviluppo. Un provvedimento sempre più impellente, per i professionisti e le attività produttive: da consigliere regionale, mi impegnerei per sollecitare un intervento di snellimento delle procedure burocratiche. Aziende che intendono ampliare un capannone o aprire un magazzino devono avere la certezza di poterlo fare in tempi brevi, in piena legalità”.
Lo sostiene Gianluca Banchelli, candidato al consiglio regionale per Fratelli d’Italia, in termini di urbanistica. Ribadendo l’importanza di ridurre il consumo di suolo e della “rigenerazione urbana” anche in termini di insediamenti artigianali o industriali.
“Non è più pensabile che gli strumenti urbanistici attuali con i loro tempi, i loro vincoli e le loro contraddizioni creino attese e tempi troppo lunghi per l’ampliamento, lo sviluppo ed il consolidamento di tante imprese del territorio – ha proseguito Banchelli – tempi certi di realizzazione di strutture industriali, aziende, anche per chi vuole fare un investimento nella nostra provincia e nella Regione, sono determinanti. E gli investimenti si concretizza solo con tempi certi e ristretti. È questo uno dei motivi per cui molti potenziali investitori hanno rinunciato a portare ricchezza nella nostra Regione, a causa della miopia mostrata dalle amministrazioni Pd succedutesi negli ultimi anni. Perché lo sviluppo ha bisogno di innovazione e le leggi attuali sono inadeguate”.
L’esponente di centrodestra non ha infine risparmiato una stoccata alle scorse amministrazioni comunali Pd. “La ‘semplificazione urbanistica’ dovrà riguardare soprattutto quei siti dismessi, abbandonati, da riconvertire, che possono essere il sito di nuove attività ed essere attrattivi nel segno dell’innovazione e dell’ adeguamento alle normative e alle esigenze attuali – ha concluso – di certo non servono altri esperimenti costosi come il Creaf, Prisma-Lab o l’ex-mercato ortofrutticolo di via Giordano, dove la rigenerazione urbana è divenuta una ‘generazione di scatole vuote’, sottoutilizzate, se non inutilizzate, con fiumi di soldi pubblici gettati al vento”.


