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PRATO – Exploit dell’ex sindaco di Prato alle elezioni regionali: è il recordman assoluto di preferenze per il Consiglio. Lo abbiamo sentito a pochi giorni dall’insediamento dell’assise regionale.
Matteo Biffoni, ex sindaco di Prato, recordman di preferenze alle scorse regionali, 22155 voti, da cosa pensa sia dipeso questo successo?
Serve cautela, è un risultato fuori scala che ha avrà diverse ragioni: a parità di elettorati, sarebbe come averne presi 35mila a Firenze 1…
In parte, credo provenga dal ricordo, ancora vivido, di una stagione amministrativa giudicata molto positivamente, come già raccontavano diversi sondaggi. Una stagione nella quale Prato era a riuscita a stringersi anche agli altri Comuni della provincia per condividere sia le battaglie importanti quanto ‘un modo di essere’ unico e orgoglioso, come unico e orgoglioso è questo territorio.
Forse c’è anche stata riconosciuta molta franchezza nel dimostrarci consapevoli che tanti problemi sono stati risolti e altri problemi restano, ma che li abbiamo sempre affrontati con tutte le nostre forze”.
Quali sono le tematiche che porterà in consiglio regionale riferite a Prato e provincia?
Sostegno alla manifattura tessile e non solo, a tutto il sistema produttivo, interventi sulla tutela idrogeologica del nostro territorio, mobilità su ferro verso Firenze e sulla Vallata, e a questo proposito interventi strutturali sulla 325, mantenimento o meglio rafforzamento del progetto lavoro sicuro, e poi interventi strutturali sulla nostra mobilità per la videosorveglianza. Creazioni di percorsi turistici specifici in particolare sul Montalbano.
E poi un capitolo a parte sulla sanità; messa in funzione della nuova palazzina dell’ospedale, una casa della salute a nord e una a sud di Prato, potenziamento di quella di Vaiano, rafforzamento della presenza nelle aree più periferiche, definitivo avvio della casa di comunità a San Paolo, efficientamento del sistema di prenotazioni. Ed è solo un primissimo elenco….
Molti la ritengono fra i papabili per un assessorato in Regione. Se dovesse scegliere di quali settori preferirebbe occuparsi?
La giunta la fa il presidente, tenendo presente parametri che sono di vario genere. Il mio curriculum è piuttosto robusto, le materie di cui occuparsi possono essere molte, ma su questo tema credo si debba lasciare operatività totale al presidente e all’interlocuzione che avrà con i vari riferimenti. Ho fatto il sindaco dieci anni, so cosa significa lavorare con una squadra che ti mette in comfort.
Proiettandosi verso le comunali a Prato che risposta ha dato l’elettorato alle regionali al centrosinistra?
Che possiamo ancora essere considerati un punto di riferimento da tanta gente se sappiamo fare le scelte giuste ed essere credibili verso chi va a votare. Che non bisogna dare mai nulla per scontato e che la fiducia delle devi guadagnare di volta in volta. Che bisogna fare uno sforzo per capire perché tanta gente non viene a votare e dare risposta a quella assenza.
E infine, se ci fosse l’opportunità correrebbe nuovamente per la carica di sindaco di Prato? Nel caso, rinuncerebbe al consiglio regionale?
Se mi concedete una battuta dopo aver rinunciato al parlamento non credo sia un problema rinunciare ad altro per andare a fare il sindaco. Io penso che lo sforzo del centro-sinistra sia trovare una candidatura migliore della mia e ripartire con il lavoro dell’amministrazione. E credo che si debba rivolgersi ai nostri elettori per individuare quella figura, tramite primarie o comunque delle consultazioni aperte. Io per Prato ci sono e ci sarò sempre, ma è altrettanto vero che ci sono stagioni che si chiudono e se ne aprono altre.


