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PRATO – “Sono passati cinque giorni dalla notizia dell’affiliazione di Tommaso Cocci alla Loggia Sagittario e da Fratelli d’Italia continuano ad arrivare solo silenzi imbarazzanti”.
Così Marco Martini, consigliere regionale del Partito democratico, che afferma: “Un comportamento inaccettabile per chi governa il paese e aspira a guidare la Toscana. Ieri Alessandro Tomasi ha tentato di limitare i danni ma non ha avuto né la forza né il coraggio di prendere una posizione netta. Si è limitato all’uso del condizionale, come se non fosse il candidato presidente ma un semplice osservatore esterno”.
“Siamo di fronte a un quadro desolante – prosegue Martini – nemmeno il capo dell’opposizione riesce a tracciare una linea chiara su un tema così delicato per le istituzioni democratiche. La verità è che ci troviamo davanti a una destra dalla doppia morale. Per mesi hanno attaccato il Pd mentre coprivano l’affiliazione alla massoneria del loro candidato di punta alla regionali. Ma non mi meraviglia: sono gli stessi che a Prato predicano fiducia nei giudici e a Roma attaccano quotidianamente l’autonomia della magistratura. Da semplice iscritto, prima ancora che da dirigente del mio partito, condivido pienamente le parole del presidente Giani e del segretario Biagioni. La trasparenza non può essere a geometria variabile”.
“Il nostro codice etico è chiaro: ‘gli iscritti non possono appartenere ad associazioni segrete o riservate che comportino forme di mutuo sostegno, tali da porre in pericolo il rispetto dei principi di uguaglianza di fronte alla legge e di imparzialità delle pubbliche istituzioni’. È giusto e doveroso che chiunque si candidi nelle nostre liste rinnovi pubblicamente questa adesione al codice etico, dichiarando esplicitamente la propria estraneità alla massoneria”.
“Non si tratta di un atto simbolico ma di una questione sostanziale: i cittadini e gli elettori hanno il diritto di sapere se chi li rappresenta ha altre fedeltà oltre a quella verso le istituzioni democratiche” conclude il consigliere regionale.


