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Comitato per l’ordine e la sicurezza a Prato, Calamai: “Ora servono fatti e azioni concrete”

Il presidente della Provincia al tavolo convocato dal ministro Piantedosi: "Bene la trasformazione della tenenza di Montemurlo in compagnia"

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PRATO – Anche il presidente della Provincia di Prato, Simone Calamai, al Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza, convocato in prefettura a Prato e presieduto dal ministro dell’interno, Matteo Piantedosi.
“Un’occasione preziosa – ha commentanto – per rappresentare al ministro e ai sottosegretari presenti quelle che sono le necessità del nostro territorio. Prato e la sua provincia meritano risposte certe. Prato è una città importante, la terza del Centro Italia, una realtà dinamica che, bisogna ricordarlo, è il primo distretto manifatturiero a livello europeo. Prato vive da tempo una situazione di forte complessità ed è in dubbio che esistono sul territorio una serie di carenze e difficoltà che meritano risposte concrete da parte dello Stato, che ad oggi non ci sono. La convocazione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza a Prato è stato un segnale importante, che deve essere accompagnato però da fatti e azioni. Per questo spero che seguano prontamente risposte concrete a partire dal rafforzamento degli organici delle forze dell’ordine, del tribunale, del carcere. Lo Stato deve curare e valorizzare le proprie istituzioni sul territorio che svolgono funzioni dirette e che devono essere messe in condizioni di lavorare nel modo ottimale nell’interesse collettivo. Ho chiesto al ministro l’aumento dell’organico delle forze dell’ordine e un innalzamento di livello della questura di Prato con un maggior numero di agenti in servizio. Ho apprezzato anche la notizia arrivata dal ministro che presto la Tenenza dei carabinieri di Montemurlo diventerà compagnia”.
“Naturalmente ho affrontato la questione del carcere – dice Calamai – che ho avuto modo di visitare pochi giorni fa. Serve più personale di polizia penitenziaria per garantire, non solo le misure detentive, ma anche quelle rieducative che ad oggi, invece, sono pressoché impossibili da garantire. Da considerare anche la situazione del personale sanitario presente nella struttura, che opera in una situazione di sottodimensionamento e di forte stress. I problemi esistono e destano molta preoccupazione ma rifiuto l’idea di una “fotografia del territorio” solo a tinte fosche. Prato ha sempre dato tanto al nostro paese. Non possiamo dimenticare che, nonostante le complessità del presente, quella pratese è una sempre stata una terra accogliente, un laboratorio sociale di inclusione, come pochi altri in Italia. Un territorio laborioso che ha creato opportunità di sviluppo e benessere per migliaia di persone in cerca di un futuro migliore. Fin dagli anni Sessanta, Prato ha accolto una forte migrazione interna, soprattutto dal Sud, che qui ha trovato opportunità di progresso personale grazie al lavoro nella grande industria tessile”.
“Le criticità esistono e l’impegno come istituzioni deve essere massimo per contrastare fenomeni che destano preoccupazione, in primis le infiltrazioni mafiose ma Prato non è solo problemi. Prato è terra di eccellenze, di creatività, di inclusione e di resilienza. Basti pensare alla capacità delle nostre imprese di affrontare le crisi, proprio come sta accadendo in questo momento di forte incertezza internazionale. Di fronte alle difficoltà i pratesi si sono sempre rimboccati le maniche, cercando soluzioni e nuove opportunità di sviluppo. La parte principale delle aziende del distretto è sana ed è il nostro fiore all’occhiello, aziende che sono guidate da imprenditori capaci e lungimiranti che portano nel mondo la qualità e l’unicità del made in Italy, le competenze di un’arte, quella tessile, che affonda le sue radici nella nostra storia fin dal Medioevo. Questi sono i valori e i principi sui quali si deve innestare l’azione forte dello Stato per contrastare i fenomeni di illegalità che si registrano sul territorio, a partire dallo sfruttamento lavorativo e dalle infiltrazioni mafiose”.
“Intanto per questo registro positivamente i primi annunci del ministro Piantedosi e spero però che possano diventare al più presto operativi e contemplare ulteriori misure, come richiesto nel decalogo delle questioni poste dal Pd e dai sindaci del territorio nei giorni scorsi Prato e provincia meritano interventi e azioni vere, concrete e risposte che consentano, a tutta la cittadinanza e alla parte buona del mondo del lavoro, di guardare ancora con fiducia al futuro”.

© Riproduzione riservata

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