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PRATO- Giulio Benelli, classe 19994, è il più giovane fra i candidati pratesi di Fratelli d’Italia alle prossime elezioni regionali. Nato e cresciuto a Prato dopo il liceo classico si è trasferito a Roma per studiare Scienze Politiche, ed è lì che ha iniziato a fare politica giovanile. Laureato magistrale in Politiche Pubbliche con una tesi dedicata proprio alla qualità della vita urbana. Dopo l’università ha iniziato a lavorare a Milano e oggi è consulente di sostenibilità: aiuta le imprese a integrare la sostenibilità nel loro business. “È proprio questa combinazione di esperienza professionale e amore per il mio territorio che mi ha spinto a candidarmi con Fratelli d’Italia: voglio mettere le mie competenze al servizio dei cittadini di Prato” dichiara.
Lei è il più giovane candidato di Fratelli D’Italia alle regionali per Prato e la provincia. Cosa l’ha spinta a candidarsi dopo gli scandali interni al partito delle scorse settimane?
Gli scandali che hanno colpito duramente Prato li abbiamo visti in realtà a sinistra: la caduta dell’amministrazione e l’onta di un commissario arrivato dopo accuse di corruzione. In Fratelli d’Italia, al contrario, c’è stata una vittima che con coraggio ha scelto di non cedere ai ricatti e ha avuto la forza di denunciare. Anzi, il partito ha dimostrato anche nella formazione delle liste di poter camminare a testa alta: non solo accogliendo con fiducia la mia prima candidatura, ma anche con esempi come quello di Chiara La Porta, pronta a rinunciare al Parlamento pur di impegnarsi nel Consiglio regionale. Quello che mi spinge a candidarmi è la volontà di non vedere più Prato finire sulle prime pagine per fatti negativi, di non vederla bloccata sul piano economico e amministrativo, segnata da una politica distante, a volte con toni rabbiosi e poco concreti, lontana dai cittadini. Voglio dare il mio contributo per cambiare questa situazione e restituire fiducia alla nostra città, con azioni concrete e zero ideologia. Mi metto al servizio della città l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone”.
Quali sono i problemi della nostra provincia per i quali se eletto si batterà in regione?
Innanzitutto i giovani: dal 2011 al 2023 la Toscana ha perso oltre 16.000 under-35. È un segnale drammatico e dobbiamo invertire la rotta creando condizioni per cui i ragazzi possano restare, con affitti accessibili, tirocini retribuiti e una formazione collegata al lavoro.
Accanto a questo serve sostenere chi produce. Si pensi che solo a Prato, solo negli ultimi dieci anni, hanno chiuso più di 3mila imprese artigiane. E senza artigiani, distretti e piccole imprese il nostro territorio perde la sua forza.
Infine la qualità della vita urbana: sicurezza, decoro, trasporti. Io credo che questi aspetti non possano essere legati a ideologie, ma vadano affrontati in modo pratico, perché è da qui che passa la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Alcuni sondaggi danno il candidato Tomasi indietro di 10 punti rispetto al principale sfidante Giani che ne pensa?
Io ho iniziato a fare politica giovanile e a credere in Fratelli d’Italia e in Giorgia Meloni quando i sondaggi ci davano sotto il 2%, senza nessuna possibilità di vittoria. E guardate dove siamo oggi. La forza di Fratelli d’Italia è sempre stata quella di smentire i pronostici, e io voglio dare il mio contributo per farlo anche questa volta insieme ad Alessandro Tomasi


