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Immigrazione, Logli e Martini (Pd) fuori dalla questura: “Basta notti al gelo per un documento”

Ieri sera (28 settembre) a Prato il flash mob per dire no alle code disumane per i permessi di soggiorno

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PRATO- Domenica sera sono state duecento le persone che hanno partecipato al presidio Il prezzo di un foglio di carta davanti alla questura di Prato, dove Marta Logli e Marco Martini, candidati del Partito Democratico al consiglio regionale della Toscana, hanno denunciato “la situazione disumana che ogni settimana costringe centinaia di donne e uomini a dormire per strada in attesa dell’apertura degli uffici per richiedere o rinnovare i permessi di soggiorno”.

Al presidio hanno preso parte rappresentanti delle comunità pakistana, bengalese, ivoriana, cinese, albanese e di tante altre nazionalità che compongono il tessuto sociale pratese. Numerosi gli interventi che hanno chiesto un sistema diverso, più umano e rispettoso della dignità delle persone. Toccanti le testimonianze di chi ha raccontato le notti passate al gelo davanti agli uffici, l’umiliazione subita dai bambini costretti ad accompagnare i genitori, e di come i permessi di soggiorno diventino strumento di ricatto e sfruttamento. Sono emerse storie di persone che vivono in Italia da 25 anni e ancora non hanno ottenuto la cittadinanza.

“Ho fortemente voluto questo momento per usare lo spazio della campagna elettorale per portare luce su questo annoso problema, che associazioni del territorio, sindacati, cittadini denunciano da decenni: che non si dica che si è normalizzato, che ci siamo arresi a questo – ha dichiarato Marta Logli – Quello che vediamo fuori dalla Questura è inaccettabile, ed è solo la punta dell’iceberg di un sistema di ingiustizia, esclusione e criminalizzazione che è la mala regolamentazione e gestione del fenomeno migratorio in Italia. A Prato questo colpisce il 25 per cento dei pratesi. Consci della situazione, e del fatto che le soluzioni ci sono, non possiamo restare in silenzio”. Per questo la candidata dem ha voluto chiudere il presidio con un flash mob simbolico, con le torce tenute in alto dai partecipanti: “Perché questo tema non cada di nuovo nel buio”.

Marco Martini, che già aveva portato la proposta in consiglio regionale e che ha rilanciato l’iniziativa in questa campagna elettorale, ha ribadito la fattibilità di soluzioni concrete: “Il decentramento amministrativo dei rinnovi è una risposta di civiltà che può essere realizzata. Non possiamo accettare che nel 2025 ci siano ancora persone costrette a dormire per strada per un documento. La Regione può e deve fare la sua parte per garantire dignità e diritti a tutti i cittadini”

© Riproduzione riservata

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