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PRATO – La Lega di Prato sostiene la battaglia dell’associazione Atto Primo contro il taglio degli alberi in via Firenze, condividendone sia le preoccupazioni che i toni e auspicando che gli esposti presentati nei giorni scorsi non restino lettera morta, “perché non è sostituendo con nuovi e differenti alberi le attuali piante che si ottengono gli stessi risultati in termini ambientali, paesaggistici e di qualità dell’aria”, si legge nella nota del partito.
Il taglio degli alberi rientra nei lavori – annunciati dall’amministrazione comunale il 10 agosto – per la riqualificazione di via Firenze tra La Querce e La Macine davanti all’ex cementificio Marchino. L’intervento interesserà circa 500 metri di percorso pedonale sul lato ferrovia tra via Poggio Secco e via Paolo Bettarini, e prevede oltre al rinnovo del marciapiede anche l’abbattimento dei tigli sul ciglio della strada.
“Il Pd predica contro il cambiamento climatico – dice il segretario comunale Luis Micheli Clavier – e vuol costringere tutti ad adottare veicoli elettrici o sistemi alternativi di mobilità. Nella pratica, continua da anni a tagliare le piante di alto fusto che di per sé riescono a contenere la temperatura dell’aria così come a garantire l’ombra più di tutte le fabbriche dell’aria o le foreste urbane con le quali si è sciacquato la bocca di 10 anni di inconcludente, per non dir fallimentare, amministrazione della città”.
“Se è vero, come è vero, che in via Firenze c’è troppo traffico, con relativi problemi di sicurezza stradale, si guardino i dati: la strada non è pericolosa come alcune altre e, in ogni caso, non è con il taglio degli alberi che si evitano incidenti e danni. Bisogna invece invogliare gli automobilisti a scegliere altri percorsi, evitando le aree residenziali per il semplice passaggio, offrendo loro alternative valide. E poiché l’unica di queste – conclude Clavier – potrebbe essere la Declassata, che poteva essere raddoppiata ormai 10 anni fa, si torna lì: è tutta colpa delle scelte campate in aria e ideologiche del Pd”.
La Lega invita l’amministrazione comunale a sospendere l’esecuzione, ormai imminente, della delibera, in maniera tale da trovare una soluzione più equilibrata e meno onerosa del taglio e della sostituzione dei tigli, salvaguardando gran parte, se non tutte, le 46 piante di un asse viario da decenni caratterizzato dalla loro presenza.
Secondo la Lega, d’altra parte, i rischi di danno paesaggistico e danno ambientale, presentino o no profili di illegittimità, meritano di essere valutati con maggiore attenzione, senza dimenticare il valore intrinseco delle piante che sono un patrimonio del Comune e, dunque, di tutti i cittadini. In tal senso, merita ricordare che il tribunale di Torino, pochi mesi fa, ha dato ragione a un gruppo di cittadini ricorrenti che si erano rivolti al giudice civile in un’analoga circostanza.
“Desta inoltre qualche perplessità – conclude la nota della Lega Prato – la tempistica di adozione di questa decisione, dettata da una deliberazione di giunta dello scorso anno (assenti il sindaco, l’assessore alla mobilità e l’assessore all’urbanistica), al punto che il capogruppo della Lega Claudiu Stanasel presenterà appena possibile una interrogazione al sindaco e una richiesta di accesso agli atti”.