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Lavoro e legalità nel distretto: dalla vertenza Alba al DDL PMI, il territorio si mobilita

Grande partecipazione alla prima iniziativa del ciclo 'Chi lo fa il distretto?' nella sala del nuovo circolo PD del Soccorso

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PRATO – Mercoledi sera al Circolo PD del Soccorso si è svolta la prima iniziativa del ciclo “Chi lo fa il distretto?”. L’incontro, che ha registrato una grande partecipazione di lavoratori, rappresentanti sindacali, associazioni e comunità migranti, si è svolto alla vigilia del nuovo tavolo istituzionale sulla vertenza Alba Srl. Un appuntamento decisivo per il futuro degli operai e per tutta la città.

I rappresentanti sindacali dei Sudd Cobas – Qasim Ali, Luca Toscano e Sarah Caudiero – hanno ricostruito i passaggi recenti della vertenza, denunciando le condizioni di sfruttamento, le violenze ai picchetti, il piano portato ai committenti.

Il presidente della Provincia Simone Calamai ha confermato l’impegno istituzionale nel tenere aperto il dialogo tra azienda, sindacato e committenti.

La ricercatrice Francesca Guidi ha offerto dati e proposte sul distretto manifatturiero e sulla manodopera straniera. Particolarmente importanti le voci delle comunità migranti. Sharmin Akhter, Ashraf Gondal e Ajman Hossein hanno raccontato come permessi di soggiorno instabili e ricatti legati alla residenza rendano i lavoratori stranieri ricattabili. “Iniziative come questa ci danno voce e speranza”, hanno detto.

La discussione ha toccato anche il livello nazionale. Il DDL PMI rischia di introdurre una certificazione volontaria che diventa di fatto uno scudo penale per i committenti. Per questo è stata presentata una risoluzione del deputato Marco Furfaro, che chiede rafforzamento degli organici ispettivi, responsabilità solidale lungo la filiera, protezioni per chi denuncia sfruttamento, tracciabilità digitale obbligatoria.

Nel corso del dibattito più interventi si sono soffermati sulla necessità di respingere contrapposizioni tra lotte sindacali. È emerso con forza che la divisione della classe lavoratrice non ha mai giovato a nessuno se non a chi vuole indebolirne le rivendicazioni.  E in questo quadro il ruolo della politica non può ridursi a selezionare gli interlocutori: servono soluzioni sistemiche che favoriscano sinergie dal basso.

Questa è solo la prima tappa del percorso. Nelle prossime settimane saranno annunciati i prossimi appuntamenti dedicati ai temi della trasparenza delle filiere e dei modelli di sviluppo.

© Riproduzione riservata

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